L’Italia e la Francia durante il 1910 avevano un rapporto complesso, caratterizzato da una certa rivalità politica ed economica. In quella che sarebbe diventata una delle tappe importanti della storia contemporanea europea, i due paesi si scontravano su molteplici fronti, in un’epoca caratterizzata da un profondo cambiamento sociale e culturale.

Da un punto di vista politico, l’Italia e la Francia avevano due sistemi molto differenti: il primo era un paese giovane, nato solo nel 1861, mentre il secondo aveva una lunghissima storia alle spalle, essendo stata una grande potenza europea per secoli. In Italia si stava consolidando il potere della monarchia sabauda, mentre la Francia aveva vissuto la sua terza repubblica e si preparava ad entrare nella Grande Guerra.

Economia era un altro campo di confronto: l’Italia, all’epoca, stava cercando di espandere la sua industria e commercio, ma era ancora un paese agricolo e con un’economia prevalentemente artigianale. Festareggio dell’arrivo nella Stazione di Parma 29 luglio 1908
La Francia, a differenza, era fortemente industrializzata, aveva una forte presenza coloniale e vantava uno dei più grandi imperi europei. L’Italia cercava di eccellere nelle esportazioni di prodotti tessili, ma la Francia era soprattutto notissima per la sua produzione di lusso (come profumi e gioielli) e di alta moda.

Nonostante ciò, Italia e Francia trovavano terreno comune nei rapporti culturali. A Parigi, per esempio, erano presenti moltissimi artisti e intellettuali italiani, mentre in Italia la cultura francese era molto ammirata. In particolare, l’arte era uno dei punti di forza dei due paesi, come dimostra l’onda di interesse per il futurismo che aveva partorito intorno agli stessi anni in Italia e in Francia.

Ma la tensione tra i due paesi non era tutta pacifica. C’erano molte spinte nazionalistiche e di rivalità tra le due nazioni, anche perché entrambe si consideravano paesi importanti a livello internazionale. Così, quando il governo italiano dichiarò la propria neutralità nei confronti della guerra russo-giapponese del 1904, in Francia ci fu una reazione negativa da parte della stampa e della popolazione, visto che la Francia aveva interessi a difendere in Asia.

In Italia, invece, si criticava la Francia per la sua tendenza a proteggere il proprio mercato, con la tessitura del cotone in primis, il che ostacolava le esportazioni italiane. Così il campo delle politiche commerciali fu uno dei terreni in cui l’Italia cercò di far valere i propri interessi.

L’Italia e la Francia avrebbero dovuto affrontare insieme la Grande Guerra, ma la sconfitta italiana di Caporetto, che portò all’avvicendamento del comando militare, fece venir meno l’alleanza tra i due paesi. Si prospettava una nuova epoca, fatta di incertezze e di nuove diramazioni, che avrebbero portato l’Europa a riscoprire le sue tensioni e le sue divisioni.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
Quanto è stato utile questo articolo?
0
Vota per primo questo articolo!