Il mondo del vino ha sempre affascinato l’umanità, con la sua storia millenaria e la sua capacità di trasportare i sensi in territori inesplorati. Ma cosa succede quando provi a fare il tuo vino? Da appassionato enologo, ho deciso di intraprendere questa avventura, un percorso di scoperta e sperimentazione che mi ha portato a creare il mio vino.
Tutto è iniziato con una semplice idea. Ho sempre apprezzato un buon bicchiere di vino e mi sono sempre chiesto come sarebbe stato fare il mio proprio vino. Così, ho deciso di approfondire i miei studi sull’arte della vinificazione, imparando le tecniche e le conoscenze necessarie per creare un vino di qualità.
La prima tappa del mio viaggio è stata quella della selezione delle uve. Ho scelto di utilizzare uve provenienti da un piccolo vigneto di famiglia, seguendo il principio di qualità invece di quantità. Ho imparato l’importanza di valutare attentamente la maturazione delle uve e di raccoglierle al momento giusto, per ottenere il massimo delle qualità organolettiche.
Dopo la raccolta, ho iniziato la fase di vinificazione. Ho pressato le uve per estrarre il succo, facendo molta attenzione a non rompere i vinaccioli e a utilizzare solo il mosto di alta qualità. Ho quindi lasciato che il mosto fermentasse naturalmente, senza l’aggiunta di lieviti commerciali, per permettere agli aromi e ai sapori di svilupparsi in modo spontaneo.
Durante la fermentazione, ho regolarmente controllato la temperatura e la densità del mosto, intervenendo solo quando necessario per garantire una fermentazione omogenea. Man mano che il tempo passava, il mosto si trasformava in vino, rivelando note fruttate e speziate che mi emozionavano sempre di più.
Dopo la fermentazione, è arrivato il momento di affinare il vino. Ho scelto di farlo in botti di rovere per un periodo di sei mesi, consentendo al vino di sviluppare profondità e complessità nel gusto. Durante questo periodo, ho eseguito regolari degustazioni per monitorare l’evoluzione del vino e prendere eventuali decisioni riguardo al metodo di affinamento.
Infine, è giunto il grande momento: l’imbottigliamento. Ho scelto bottiglie di alta qualità e ho curato ogni dettaglio dell’etichetta, creando un’immagine che rappresentasse la mia passione e la mia dedizione. L’ultimo capolavoro del mio viaggio nel mondo del vino era pronto per essere condiviso con il mondo.
Non c’è stata soddisfazione più grande che degustare il primo sorso del mio vino. Tutti i miei sforzi, la mia dedizione e la mia passione si riversavano in quel calice, offrendomi una gioia indescrivibile. Sapere che ogni aspetto di quel vino era stato creato da me, dal campo alla bottiglia, mi riempiva di orgoglio e soddisfazione.
Fare il mio vino è stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto sull’arte della vinificazione, ma anche su me stesso. Ogni sorso che degusto del mio vino mi ricorda la bellezza di perseguire le proprie passioni, di mettersi in gioco e di osare. Fa riflettere sul fatto che ciò che otteniamo con dedizione e impegno può essere davvero speciale, profondo e unico.
Io faccio il mio vino, e questa esperienza mi ha arricchito a livello personale e professionale. Mi ha insegnato l’importanza di essere curioso, coraggioso e appassionato, qualità che cerco di applicare non solo nella mia passione per il vino, ma in ogni aspetto della mia vita.