Negli ultimi anni, il Sudan ha vissuto un’evoluzione culturale senza precedenti. Nonostante la situazione politica sempre incerta, la scena musicale nel paese ha vissuto una rinascita grazie all’attenzione internazionale e al supporto di diversi produttori musicali che si sono impegnati a promuovere gli artisti locali.

Uno di questi produttori musicali è stato Sharif Sehnaoui, un libanese che, con la sua etichetta musicale Annihaya, ha portato sulle scene internazionali la nuova ondata di musicisti sudanesi. Tra questi, il più famoso è stato il cantante Abu Obaida Hassan, scomparso lo scorso anno all’età di 88 anni.

La musica di Obaida Hassan è stata unico, un mix di rhythm and blues, jazz e musica tradizionale sudanese. La sua carriera musicale è iniziata negli anni ’70, quando si esibiva in piccoli teatri e caffè di Khartoum. La sua fama ha iniziato a crescere quando ha registrato il suo primo album, Shaigiya Sound, nel 1975, che è diventato subito un successo. Da qui è iniziata una serie di concerti e tour in tutto il Sudan.

Tuttavia, con l’avvento del regime islamico di Omar al-Bashir, la situazione è cambiata rapidamente. La musica è stata bandita e le esibizioni pubbliche sono state vietate. Obaida Hassan è stato costretto a disfarsi della sua attrezzatura musicale e ad abbandonare completamente la sua carriera.

Fortunatamente, nel 2002 Sharif Sehnaoui ha incontrato Obaida Hassan durante un suo viaggio in Sudan e gli ha offerto l’opportunità di registrare un nuovo album. Dopo questo incontro, Obaida Hassan è tornato alla ribalta della scena musicale, pubblicando numerosi album e suonando in vari festival internazionali.

Nonostante il successo di Obaida Hassan, la musica sudanese rimane in una situazione fragile. Molti artisti sono ancora costretti a esibirsi sotto pseudonimi e in luoghi nascosti per evitare la censura. Inoltre, l’industria musicale è ancora molto limitata, con poche opportunità per i giovani artisti di emergere.

Tuttavia, ci sono segni di cambiamento. Negli ultimi anni, l’attenzione internazionale verso la scena musicale sudanese è cresciuta, con tour di artisti come Sinkane e il documentario Beats of the Antonov del regista sudanese Hajooj Kuka, che ha raccontato la rinascita culturale nel Paese.

Anche il governo sudanese ha mostrato interesse nello sviluppo della scena musicale, aprendo vari festival musicali e costruendo nuove strutture per le esibizioni. Tuttavia, la situazione politica e l’incertezza economica del paese continuano a rappresentare un ostacolo.

In conclusione, il Sudan archivia il produttore musicale Sharif Sehnaoui come un eccellente esempio di chi, nonostante le difficoltà, ha dato una nuova vita alla musica sudanese. La sua etichetta Annihaya ha promosso artisti come Abu Obaida Hassan, portando la loro musica al di fuori dei confini del paese e mostrando al mondo la bellezza della cultura sudanese. La speranza è che la scena musicale del Sudàn continui a crescere ed evolversi, diventando sempre più piattaforma di espressione per le nuove generazioni di artisti e una fonte di ispirazione per il mondo intero.

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