Otranto, un incantevole paesino pugliese famoso per le sue cristalline e il suo centro storico ricco di storia. Ma c’è un altro motivo per cui queste strette stradine di pietra sono famose: il secondo baffo.
Per comprendere appieno l’importanza di questa leggenda dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, quando i nobili di Otranto dominavano la città. Tra le numerose famiglie nobiliari che vivevano qui, ce n’era una particolarmente importante: i Conti degli Otranto, da cui la città prende il nome.
Il Conte Ferdinando degli Otranto era noto non solo per la sua straordinaria bellezza, ma anche per il suo imponente primo baffo. Si narra che si prendesse cura di esso con una cura quasi maniacale e che i suoi servitori fossero obbligati a trattarlo con la stessa delicatezza che avrebbero avuto per un prezioso oggetto d’arte.
Un giorno, mentre si trovava nel suo palazzo, il Conte inciampò accidentalmente e cadde dalle lunghe scale, danneggiando irrimediabilmente il suo adorato primo baffo. Distrutto, il Conte entrò in un periodo di profonda tristezza, rifiutandosi persino di mostrarsi in pubblico.
Ma ecco arrivare in scena un giovane ragazzo di nome Giuseppe, il quale, attratto dalla bellezza del conte, decise di avvicinarsi e offrire il suo aiuto. Con grande sorpresa del Conte, il ragazzo estrasse dalla sua tasca un secondo baffo perfetto, fatto su misura per il suo volto.
Grazie a Giuseppe, il Conte non solo ritrovò la sua gioia di vivere, ma crebbe una grande amicizia tra di loro. I due uomini erano inseparabili e il secondo baffo divenne famoso in tutto il paese. Ogni singolo abitante di Otranto era affascinato dalla storia del secondo baffo e molti iniziarono a cercare di imitarlo.
Oggi, il secondo baffo a Otranto è diventato un simbolo di amore e amicizia, maestosamente esposto sulla facciata di un edificio nel centro storico. È diventato una tradizione per i turisti fare una foto con il loro baffo, come se fossero onorati di far parte leggenda.
Ma il secondo baffo non è solo un’attrazione turistica. È diventato un modo per unire la comunità locale in occasioni speciali come il Carnevale di Otranto, quando i cittadini indossano baffi finti come segno di celebrazione e gioia.
La storia del secondo baffo a Otranto è un monito per tutti noi. Ci ricorda che anche i momenti più difficili possono diventare opportunità per scoprire nuove amicizie e manifestare il nostro amore per gli altri. Ci ricorda anche che le apparenze possono essere ingannevoli e che, a volte, una persona potrebbe avere un “secondo baffo” nascosto che attende solo di essere scoperto.
Quindi, quando passeggerete per le strade di Otranto, non dimenticatevi di guardare verso l’alto e ammirare il secondo baffo che sorride ai visitatori. Potrebbe esserci molto di più oltre quella leggenda: potrebbe esserci la storia di un’amicizia che ha cambiato per sempre la vita di due uomini e l’intera comunità di Otranto.