Prima di tutto, bisogna comprendere che il boia non eseguiva le proprie funzioni per puro piacere o per sete di sangue. Il suo compito era una professione come qualsiasi altra, e il boia eseguiva il lavoro come richiesto dalla legge e dalle autorità competenti. Spesso, il boia era scelto all’interno di una famiglia dedicata a questa professione, passando il mestiere di padre in figlio.
Il modo di vivere del boia era segnato da una serie di regole e tradizioni che doveva seguire. Ad esempio, era vietato al boia parlare del proprio lavoro con coloro che non facevano parte della professione. Questo atteggiamento era giustificato dal desiderio di proteggere la propria reputazione e ridurre l’ostilità da parte della società.
Inoltre, il boia doveva sempre apparire freddo e distante durante le esecuzioni. Non poteva esprimere emozioni o manifestare compassione per il condannato. Questo atteggiamento era finalizzato a mantenere l’autorità del boia e a garantire che il processo di esecuzione fosse svolto in modo efficace e senza esitazioni.
Tuttavia, il modo di vivere del boia implicava anche un grande carico emotivo. La professione di boia era estremamente difficile da gestire a livello psicologico. Infatti, molti boia si trovavano a combattere contro sentimenti di colpa, depressione e ansia. Il dovere di privare un essere umano della vita, anche se condannato per crimini gravi, non era un compito facile da affrontare.
In molti casi, il boia cercava di trovare un equilibrio tra l’esecuzione del proprio lavoro e la propria vita privata. Tuttavia, il ferro lavoro di un boia spesso era causa di isolamento sociale. La sua professione era vista come vergognosa e inaccettabile dalla società, e di conseguenza il boia veniva evitato e emarginato.
Nonostante tutte queste difficoltà, il boia era spesso considerato membro essenziale della comunità. Il suo lavoro era visto come un male necessario, al fine di garantire la sicurezza e l’ordine nella società. Il boia era responsabile di eseguire in modo rapido ed efficiente le condanne capitali, evitando così un prolungamento del patimento per il condannato.
In conclusione, il modo di vivere del boia era complesso e pieno di contraddizioni. Al di là dell’immagine fredda e spietata che la società aveva di lui, il boia doveva affrontare sfide psicologiche, combattere contro l’isolamento sociale e gestire il proprio carico emotivo. Il suo compito era carico di responsabilità e richiedeva una grande forza interiore per svolgerlo in modo adeguato. Nonostante tutto, il boia era considerato un membro essenziale della società, seppur emarginato e costretto a vivere una vita solitaria.