Ho a del vino

Quando si parla di vino, solitamente ci si riferisce alla degustazione, all’assaggio e all’apprezzamento dei suoi sapori complessi e dei suoi aromi seducenti. Ma cosa succede se si prova a “vedere” del vino? Di recente ho deciso di fare proprio questo esperimento per scoprire quale fosse il risultato.

Mi sono imbattuto in una degustazione guidata in una rinomata cantina vinicola. Avevo già partecipato a molte degustazioni, ma questa volta era diversa. Il sommelier ci ha invitato a chiudere gli occhi e immaginarsi immersi in un vigneto, circondati da filari di viti carichi di grappoli maturi. È stato interessante notare come la mancanza di senso della vista abbia amplificato gli altri sensi.

Ho iniziato a sentire il suono tranquillo del vento che accarezzava le foglie delle viti e la terra sotto i miei piedi. Ho pensato che questo suono potesse rappresentare la continua attività della natura nella coltivazione del vino. Poi, ho respirato il profumo dell’aria che era impregnata del dolce sentore di uva appena raccolta. Era un profumo intenso e avvolgente, che mi ha fatto desiderare di assaggiare il vino.

Il sommelier ha poi fatto fluttuare delicatamente un calice pieno di vino di fronte a me e ha chiesto di annusarlo toccarlo. Ho chiuso gli occhi e ho concentrato la mia attenzione su quell’unico senso rimasto attivo. Il mio olfatto ha iniziato a catturare le sfumature aromatiche del vino. Ho percepito note fruttate di ciliegia e mora, insieme a sottili sentori di vaniglia e legno, che denotavano l’invecchiamento del vino in botti di rovere.

Finalmente è arrivato il momento di assaggiare il vino. Il sommelier ha versato lentamente una piccola quantità nel mio bicchiere e io ho atteso con trepidazione il contatto del vino con le mie labbra. L’ho fatto scorrere delicatamente nella mia bocca e mi sono concentrato sul gusto. La mia percezione si è estesa dalla lingua a tutta la bocca, rilevando ogni sfumatura di sapore. Ho sentito un’armonia di frutta matura, tannini setosi e una leggera nota di acidità che ha dato vitalità al vino.

Ho continuato ad esplorare e a degustare altri vini durante la serata. Ogni calice aperto mi ha offerto un’esperienza unica e diversa. Ho provato ad associare colori ai diversi sapori che ho sentito in bocca. Il vino rosso pieno e corposo ha dato vita a un esplosione di colori caldi come il rosso e il viola, mentre il bianco fresco e fruttato ha evocato nuances di giallo e verde.

Questo piccolo esperimento di “vedere” il vino mi ha fatto capire che l’esperienza del bevimento non si limita solo al gusto. La vista, anche se temporaneamente persa, può comunque aggiungere un livello di apprezzamento e comprensione della bevanda. Ho imparato a prestare più attenzione ai dettagli, alle sfumature e all’interpretazione sensoriale del vino.

In conclusione, ho provato a vedere del vino e ho scoperto un nuovo approccio alla degustazione. Anche se la percezione visiva è stata temporaneamente soppressa, i miei altri sensi sono stati potenziati e hanno contribuito a rendere l’esperienza ancora più intensa e gratificante. Quindi, la prossima volta che vi capiterà di degustare un buon bicchiere di vino, provate anche voi ad “aprire gli occhi” sensoriali e a vedere cosa succede. Potreste sorprendervi!

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