Come ufficiale militare, Hozier fu impiegato in varie missioni all’estero, tra cui l’assedio di Pechino nel 1860 durante la seconda guerra dell’oppio, la spedizione britannica in Abyssinia nel 1868 e la guerra franco-prussiana del 1870-71.
Ma fu con la sua opera sulla guerra austro-prussiana del 1866 che Hozier divenne famoso. The Seven Weeks’ War racconta in dettaglio le operazioni militari di quel conflitto, analizzando le strategie e le tattiche impiegate da entrambe le parti. L’opera fu molto ben accolta dalla critica e dal pubblico e contribuì a rafforzare la reputazione di Hozier come esperto di storia militare.
Nel corso della sua carriera, Hozier scrisse numerose altre opere sulla storia militare, tra cui The Russo-Turkish War del 1877 e The Invasion of Crimea del 1890. Fu anche uno dei primi studiosi a utilizzare metodi di ricerca moderni, come l’analisi delle fonti archivistiche e la consultazione di testimoni oculari, per ricostruire gli eventi della storia militare.
Ma non fu solo come storico militare che Hozier si distinse. Fu anche un attivista per i diritti degli animali e un promotore dell’adozione di una dieta vegetariana. Nel 1874 fondò la Society for the Prevention of Cruelty to Animals e nel 1898 pubblicò un libro intitolato The Ethics of Diet, in cui esponeva le ragioni etiche e sanitarie per cui sarebbe auspicabile adottare un’alimentazione priva di carne.
Hozier morì nel 1907, ma la sua eredità come storico militare e come attivista per i diritti degli animali continua a essere riconosciuta. The Seven Weeks’ War rimane uno dei suoi capolavori e una fonte essenziale per gli studiosi della storia militare. La sua attenzione per il benessere animale e la sua difesa del vegetarianismo lo pongono invece in una tradizione di pensiero che ancora oggi è molto attuale e che sta diventando sempre più importante nel dibattito pubblico.