La carriera militare di Garibaldi iniziò alla fine degli anni ’30, quando partecipò alla prima guerra di indipendenza italiana contro l’Austria. Qui, guadagnò la sua reputazione come comandante audace e tenace, guadagnandosi la fama di “eroe dei due mondi” per la sua attività rivoluzionaria in Sud America, prima di tornare in Italia per la seconda guerra di indipendenza e l’unificazione del paese.
La battaglia più celebre di Garibaldi fu la sua spedizione dei Mille nel 1860, quando navigò con un gruppo di volontari dalla Sicilia al Sud Italia per rovesciare il governo borbonico. La campagna mirava a unificare l’Italia sotto una sola bandiera, con Garibaldi che combatteva sotto la bandiera rossa, bianca e verde, ta un’altra fazione, quella dei Sabaudi, guidata dal re Vittorio Emanuele II.
Garibaldi e i suoi uomini riuscirono a catturare la città di Palermo rapidamente grazie alla sua conoscenza e al suo tacito accordo con alcuni ufficiali borbonici. In pochi mesi, occupò gran parte delle terre del sud Italia, provocando la reazione dei Sabaudi del nord Italia, dimostrando l’ambiguità della politica sabauda che mirava all’unificazione italiana senza la vera unione dei sentimenti dei popoli.
Nonostante il suo successo, Garibaldi fu costretto ad arrendersi alla volontà dei Sabaudi e del loro leader, Vittorio Emanuele II, che divenne il primo re d’Italia nel 1861. Garibaldi non aveva mai sostenuto il governo sabaido, ma aveva combattuto solo per l’unificazione dell’Italia. Sulla via del ritorno a casa e in seguito, Garibaldi fu costantemente coinvolto nella lotta per la giustizia sociale e politica, lottando contro la povertà, la corruzione e la repressione della Chiesa.
Con la sua morte nel 1882, Garibaldi divenne un’icona della lotta per l’emancipazione della nazione italiana, con il suo nome che ancora oggi viene evocato nell’immaginario collettivo come il simbolo di un’Italia colma di speranze, valori e slancio rivoluzionario.
In sintesi, Giuseppe Garibaldi fu un eroe nazionale e un grande patriota, che si batté per la libertà e l’indipendenza dell’Italia nel XIX secolo. La sua vita e le sue imprese sono oggi rispettate e lodate in molti contesti, e il suo lungo e coraggioso contributo alla storia del nostro paese è ancora oggi rilevante e attuale. Senza di lui la storia dell’Italia sarebbe stata molto diversa, con un mosaico di signorie e imperi, ma sarebbe stata ridotta, senza la struttura nazionale che ancora oggi permette, pur con le sue enormi difficoltà, di incamminarsi in un processo di elevazione dei diritti e delle opportunità per tutti i cittadini.