Brindisi ha studiato musica fin dalla sua giovane età, imparando a suonare il violino e la chitarra. Successivamente, si è avvicinato alla composizione e ha cominciato a scrivere le sue prime opere. Nel 1848, ha creato la sua prima opera, intitolata “Le nozze di Stradella”, che ha ricevuto un grande successo da parte del pubblico e della critica.
Negli anni successivi, Brindisi ha continuato a comporre opere, sia per il teatro che per la chiesa. Tra le sue opere teatrali più note, troviamo “Il conte di Foix” e “La contessa di Monserrato”, entrambe rappresentate con grande successo a Napoli. Per quanto riguarda i suoi lavori per la chiesa, invece, spicca la messa da requiem, composta nel 1874.
Ma Brindisi non è stato solo un grande compositore, ma anche un importante insegnante di musica. Infatti, nel 1840 è stato nominato maestro di musica presso il Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, dove ha avuto come allievi alcuni dei maggiori musicisti italiani dell’epoca. Tra i suoi allievi più famosi, troviamo Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani e Umberto Giordano.
Brindisi è stato anche un importante sostenitore del risorgimento italiano e delle idee di libertà e giustizia sociale. Partecipò infatti alla ribellione del 1848, che vide Napoli insorta contro il governo borbonico, e fu costretto a fuggire in Francia dopo la sconfitta dei ribelli.
Giuseppe Brindisi è morto a Napoli il 16 settembre 1880, all’età di 67 anni. Oggi, la sua figura viene ricordata come quella di un grande musicista e insegnante, che ha contribuito in modo significativo alla storia della musica italiana. La città di Napoli ha dedicato a Brindisi una via nel quartiere di Pianura, a testimonianza dell’importante contributo dato alla città dal grande musicista.