La carriera di giornalista di Paragone è iniziata nel 1994, quando ha cominciato a scrivere per la rivista “ACI” e per il quotidiano “Il Giornale”. Nel corso degli anni successivi ha collaborato con numerose testate, tra cui “Il Secolo XIX”, “L’Espresso”, “Liberazione” e “Il Riformista”. Nel 2003 è stato nominato direttore del quotidiano “La Padania”, l’organo ufficiale della Lega Nord. Nel 2012 ha scritto il libro “Finitela di farci del male”, in cui critica l’euro e l’austerità imposta dall’Unione Europea.
Nel 2015 Paragone ha deciso di abbandonare il giornalismo per dedicarsi a tempo pieno alla politica. Ha infatti deciso di candidarsi alle elezioni politiche per il Movimento 5 Stelle, diventando deputato alla Camera dei Deputati nella XVII legislatura. Nel 2019 ha lasciato il M5S per fondare il suo movimento politico chiamato “Possibile”, di cui è stato il leader. Nel corso della campagna elettorale europea del 2019 ha proposto l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea e dalla zona euro, riprendendo il tema che aveva già trattato nel suo libro del 2012.
La posizione di Paragone nei confronti dell’Unione Europea e dell’euro è stata oggetto di dibattito e controversie. Secondo alcuni, le sue posizioni sarebbero estremiste e rischiosamente populiste, mentre per altri rappresenterebbero una valida alternativa al pensiero unico che caratterizza la politica europea. Paragone è stato accusato anche di essere troppo polemico nei confronti dei suoi avversari politici, ma egli ha sempre respinto queste accuse, affermando di essere un temperamento forte, ma non violento.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha rilanciato il dibattito sull’euro e sull’Unione Europea in Italia. Paragone ha sostenuto che la Brexit rappresenterebbe un’opportunità per l’Italia di riprendere i propri diritti e di uscire dalla zona euro. Secondo lui, la moneta unica sarebbe una “catena” per il nostro Paese, che invece avrebbe bisogno di maggiore flessibilità e autonomia.
Nonostante le sue posizioni estremiste, Paragone è diventato un personaggio molto popolare in Italia. La sua critica all’Unione Europea e alla politica economica dell’euro ha trovato riscontro in una parte della popolazione italiana, che si sente oppressa dalle politiche economiche dell’Unione Europea. Nonostante ciò, le sue proposte di uscita dall’euro e dall’Unione Europea sembrano difficilmente realizzabili, soprattutto in un’epoca in cui la collaborazione e l’integrazione europea appaiono come un’opzione sempre più necessaria per affrontare i problemi globali.
In conclusione, Gianluigi Paragone è certamente un personaggio interessante della scena politica italiana. Le sue posizioni sono estreme e polemiche, ma rappresentano una voce fuori dal coro nel dibattito politico italiano ed europeo. Sarà interessante vedere come evolveranno le sue idee e come queste si inseriranno nella politica italiana del futuro.