Dopo essere stato Presidente del Consiglio nazionale del MSI, nel 1995 Gianfranco Fini ha deciso di dare una svolta alla sua carriera politica, proponendo alla sua compagine di trasformarsi in Alleanza Nazionale e di abbandonare definitivamente l’eredità del fascismo. Con questa nuova formazione, Fini ha condiviso il governo con Silvio Berlusconi dal 2001 al 2006, ricoprendo il ruolo di vicepremier e ministro degli Affari Esteri.
La figura di Gianfranco Fini è stata spesso al centro di polemiche e di dibattiti politici. Da un lato, infatti, egli è stato visto come un esponente di una destra europea moderata, capace di abbandonare i riferimenti a una ideologia autoritaria e totalitaria. Dall’altro, però, ha lasciato trapelare in più occasioni una certa nostalgia per il fascismo e ha rifiutato di condannare apertamente alcuni crimini del regime mussoliniano.
Nel 2010 Gianfranco Fini ha deciso di abbandonare Alleanza Nazionale per fondare il movimento politico Futuro e Libertà per l’Italia, volto a recuperare l’eredità della tradizione liberale italiana. Tuttavia, questa nuova esperienza politica non ha avuto successo, e nel 2012 Fini ha annunciato il suo ritiro dalla vita politica.
Oltre alla sua attività politica, Gianfranco Fini ha anche svolto un’intensa attività culturale e di divulgazione scientifica. È stato infatti autore di numerosi libri e di articoli di giornale sulla storia e la politica italiana, nonché sulle questioni internazionali. Ha inoltre partecipato a numerose conferenze e dibattiti, promuovendo l’idea di un dialogo aperto e criticamente informato tra diverse culture e civilizzazioni.
In conclusione, Gianfranco Fini è una figura complessa e controversa della vita politica italiana. Capace di rappresentare la svolta moderata di un’area politica tradizionalmente autoritaria, ha tuttavia lasciato aperta una questione centrale rispetto al suo posizionamento nei confronti del passato fascistico del nostro Paese. Nonostante questo, la sua lunga esperienza politica e culturale ha contribuito a delineare i tratti della destra italiana dei nostri giorni e ad arricchire il dibattito pubblico sul futuro del nostro Paese.