Francesco Scarpa è un nome che forse non tutti conoscono, ma che è legato a vicende storiche e culturali che hanno segnato l’Italia.

Francesco Scarpa è nato a Venezia nel 1872 e si è laureato in legge a Padova nel 1893, per poi dedicarsi all’insegnamento di storia dell’arte. La sua attività di studioso si è concentrata soprattutto sull’arte del Rinascimento e del Barocco, con particolare attenzione alla pittura veneziana. Ha pubblicato diversi libri e articoli sulla storia dell’arte, tra cui le monografie su Tintoretto e Carpaccio.

Ma Francesco Scarpa non è stato solo un grande studioso dell’arte, ma anche un protagonista della vita culturale veneziana del suo tempo. Ha partecipato attivamente alla vita degli enti culturali della città, come l’Accademia di Belle Arti e la Società Veneziana di Storia Patria, e ha organizzato mostre e rassegne sulle arti figurative veneziane.

Ma la fama di Francesco Scarpa è legata soprattutto alla sua attività di salvaguardia del patrimonio artistico veneziano. Nel primo decennio del Novecento, infatti, Scarpa si impegnò nella difesa di alcuni monumenti che rischiavano di essere distrutti o degradati. Tra questi c’era la chiesa dei Gesuati, uno dei capolavori del Barocco veneziano, il cui campanile rischiava di crollare. Grazie all’intervento di Scarpa e di altri studiosi, la chiesa fu restaurata e oggi è uno dei monumenti più visitati di Venezia.

Ma forse il più grande successo di Francesco Scarpa è stato la sua attività di riorganizzazione del patrimonio artistico della Basilica di San Marco. Nel 1902 Scarpa fu nominato direttore della Soprintendenza delle Belle Arti di Venezia e si trovò di fronte a un compito titanico: riordinare le opere d’arte e le decorazioni della basilica, che erano state accumulate nel corso dei secoli e avevano perso ogni ordine e coerenza.

Scarpa si impegnò con passione in questa impresa e riuscì a dare alla basilica di San Marco un nuovo splendore, con una sistemazione degli altari, delle opere d’arte e delle decorazioni che rispettava al contempo la ricchezza del patrimonio artistico e la leggibilità della struttura architettonica. Il lavoro di Scarpa fu così apprezzato che nel 1913 gli fu conferita la medaglia d’oro dell’Accademia dei Lincei.

Ma la carriera di Francesco Scarpa subì una brusca interruzione durante la prima guerra mondiale. Nel 1915 entrò infatti in politica, diventando uno dei capi del movimento irredentista che chiedeva l’annessione all’Italia delle terre abitate da italiani sotto il dominio austriaco. Scarpa fu quindi arruolato come volontario e combatté sul fronte sia come soldato che come ufficiale, distinguendosi per il suo coraggio e la sua dedizione alla causa dell’unità nazionale.

Dopo la fine della guerra Scarpa tornò a Venezia e riprese l’insegnamento e l’attività di studioso, ma non dimenticò mai l’esperienza bellica e continuerà a militare in politica, attivo nel Partito Nazionale Fascista.

Francesco Scarpa morì a Venezia nel 1955, a 83 anni. La sua figura è oggi ricordata come quella di un grande intellettuale, studioso e patriota, capace di unire la passione per l’arte alla dedizione alla causa nazionale.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
Quanto è stato utile questo articolo?
0
Vota per primo questo articolo!