La sua carriera politica è iniziata molto presto, quando ancora era studente di giurisprudenza all’Università di Bologna, Cossiga aderisce al Movimento Sociale Italiano, un partito di estrema destra. Successivamente aderì al Partito Socialista Italiano e si unì alla Democrazia Cristiana (DC) nel 1956. La sua carriera nella DC lo ha visto ricoprire ruoli come Ministro dell’Interno, Vicepresidente del Consiglio e infine Presidente della Repubblica.
Come Ministro dell’Interno, Cossiga ha svolto un ruolo cruciale nella lotta contro il terrorismo degli anni ’70 in Italia. Tuttavia, le sue tattiche aggressive sono state critiche da alcuni come troppo drastiche, tra cui l’uso di metodi d’interrogatorios considerati violenti e immorali.
Inoltre, Cossiga ha affrontato anche diverse accuse riguardo il ruolo del governo nell’attentato all’Italicus Express nel 1974, che aveva causato la morte di 12 persone. Cossiga avrebbe manipolato le indagini per impedire la verità di emergere e proteggere le sue relazioni politiche.
Al di là delle controversie, Cossiga ha raggiunto il proprio apice quando è stato eletto Presidente della Repubblica nel 1985. Nonostante la sua reputazione per essere una figura piuttosto alieneante, Cossiga ha mantenuto una presenza pubblica intensa e spesso controversa. Ha fatto numerose dichiarazioni forti, alcune delle quali sono state elogiate come indicazioni di un personaggio forte e diretto, mentre altre sono state criticate come essere troppo provocatorie e non coerenti con il ruolo di Presidente.
Ad esempio, nel 1987 ha fatto una dichiarazione molto famosa in cui ha sostenuto che i politici dell’opposizione stavano cooperando con il “soviet supremo” per destabilizzare l’Italia. Questa osservazione ha suscitato molta attenzione e preoccupazione, poiché sembrava suggerire che il paese fosse sotto minaccia di un colpo di stato o simili. Tuttavia, Cossiga ha continuato a rimanere sul punto di vista che la sua affermazione era basata sulla verità e che i media stavano fraintendendo le sue intenzioni.
Cossiga ha lasciato la sua carica di Presidente della Repubblica nel 1992, dopo sette anni. La sua eredità politica è stata controversa, con alcuni che lo considerano un uomo forte e determinato, mentre altri lo vedono come una figura molto problematica e polarizzante.
Nonostante le varie polemiche che lo hanno caratterizzato, Cossiga ha avuto un impatto significativo sulla storia moderna dell’Italia, sia come Ministro dell’Interno che come Presidente della Repubblica. Le sue azioni e dichiarazioni sono state al centro del dibattito pubblico per molti anni, e la sua figura rimane un oggetto di studio e di interpretazione per gli storici e i politologi italiani.