Nata a Roma nel 1983, Mannocchi studia Scienze Politiche alla Sapienza di Roma e si specializza in giornalismo al Master in Produzione e Giornalismo Televisivo dell’Università degli Studi di Milano.
Inizia la sua carriera come inviata a Baghdad, in Iraq, dove lavora per la televisione satellitare Al Jazeera. Qui si occupa di reportage sulla guerra e sulle conseguenze del conflitto sui civili.
Nel 2012 firma il documentario “La guerra degli altri” sulla guerra civile siriana, realizzato con la regista siriana prigioniera politica in patria, una testimonianza diretta dei bombardamenti dell’esercito di Assad su diverse città siriane.
Nel 2016 realizza “Children of the Fall”, un documentario sulla vita dei bambini a Mosul, durante l’occupazione del gruppo terroristico ISIS. Nel 2017, insieme al fotografo Alessio Romenzi, realizza “I am the Revolution”, un reportage sulla lotta delle donne curde nel Rojava, il Kurdistan siriano.
Proprio per questo lavoro, nel settembre 2018 viene arrestata insieme al suo collega Romenzi in Turchia, dove si trovavano per documentare i combattimenti tra l’esercito turco e i curdi siriani. Dopo sei giorni in carcere vengono rilasciati e mandati in Italia.
Nel 2019 dirige il documentario “Noura, sogno di libertà”, sulla vita di Noura Hussein, una sudanese di 19 anni condannata all’ergastolo per aver ucciso il marito violento che la stuprava. Il film viene presentato al Festival del Cinema di Venezia.
Nel 2020, in collaborazione con il giornalista tedesco Andreas Rocksen, Mannocchi realizza “The War on Journalism”, un documentario sulla situazione dei giornalisti in Turchia e sulla repressione del governo Erdogan nei confronti della libertà di stampa.
Francesca Mannocchi è da sempre impegnata nella denuncia delle ingiustizie sociali e dei diritti umani violati in Medioriente, attraverso reportage e documentari che testimoniano le realtà difficili delle zone di guerra.
Il suo lavoro è stato premiato in diversi festival internazionali, tra cui il premio miglior documentario al Napoli Film Festival, il premio migliori diritti umani al One World Film Festival di Praga e il premio miglior documentario italiano al Festival del Cinema di Roma.
Francesca Mannocchi rappresenta un esempio di giornalismo coraggioso e veritiero, che riesce a portare la realtà delle zone di guerra al grande pubblico attraverso reportage e documentari dal forte valore umano e sociale. La sua opera è un impegno costante per la lotta alla violenza e per la difesa dei diritti umani nei contesti più difficili e complessi.