Uno dei tratti distintivi del fascismo è il culto della personalità del leader, il cosiddetto “Duce”. Il culto della personalità è una sotto-cultura che incoraggia la venerazione di una figura del potere pubblico, rappresentando una gerarchia tra l’individuo e lo stato. L’immagine del leader è la vera e propria icona del movimento, a cui vengono attribuiti poteri quasi divini. I simboli del fascismo riflettono l’importanza attribuita al culto del capo, come la bandiera con il fascio littorio, il simbolo della massaia e la divisa nera.
Inoltre, il fascismo si sviluppa su un forte nazionalismo che cerca di creare un’identità nazionale forte e unita. Per i fascisti, la nazione è il valore supremo e l’individuo dev’essere sempre subordinato alla nazione. L’idea del “totale stato” implica che l’individuo sia disposto a sacrificarsi per il bene della nazione, in cui tutti hanno un ruolo da svolgere e nessuno può agire fuori dalle direttive del partito.
Tuttavia, il fascismo non è solo un sistema politico, ma anche una filosofia che si basa sul principio della “forza”. La forza è l’elemento che guida e plasma il movimento fascista, dal governo, all’economia, all’arte e alla cultura.
L’economia fascista, ad esempio, è stata caratterizzata dalla corporativismo, dove le imprese erano costrette a diventare membri di organizzazioni sindacali. Gli interessi delle singole imprese erano subordinati agli interessi della nazione, che agiva attraverso la figura del leader.
L’arte e la cultura sono anch’esse state modellate secondo i principi del fascismo, riflettendo la sua attenzione al patriottismo e al militarismo. L’architettura fascista, ad esempio, è stata progettata per rappresentare l’immagine di un’Italia forte e potente, che avrebbe trasudato viale e parchi pubblici.
L’importanza del fascismo nella