Il processo di vinificazione è un’arte che richiede cura, attenzione e precisione. Dopo la raccolta delle uve, esse vengono trasformate in , il liquido che sarà poi fermentato per il vino. Ma dove viene il mosto di vino durante questo processo?

Prima di tutto, il mosto viene generalmente trasferito in serbatoi di acciaio inossidabile. Questi serbatoi permettono un controllo accurato della temperatura e l’isolamento necessario per evitare qualsiasi contaminazione esterna. L’acciaio inossidabile è un materiale ideale per il suo utilizzo in cantina, poiché non reagisce con il mosto, mantenendo intatte le sue caratteristiche e qualità organolettiche.

I serbatoi di acciaio inossidabile sono anche facili da pulire. Dopo il trasferimento del mosto nei serbatoi, il vino viene filtro, eliminando le bucce, le fecce e altri residui solidi. Questo processo di chiarificazione aiuta a migliorare la qualità e la limpidezza del vino. Dopo la filtrazione, il mosto viene lasciato fermentare per un periodo di tempo variabile, a seconda del tipo di vino che si intende produrre.

Durante la fermentazione, il mosto viene tenuto in serbatoi di acciaio inossidabile o in botti di legno. Le botti di legno possono essere fatte di vari tipi di legno, come rovere, ciliegio o castagno. Queste botti conferiscono al vino sapori e aromi specifici, influenzando il suo sviluppo durante la fermentazione e l’invecchiamento.

Per i vini rossi, in particolare, l’uso delle botti di legno è molto comune. Durante la fermentazione, il mosto di vino viene lasciato a contatto con le bucce e i lieviti, che conferiscono al vino il suo colore rosso intenso e i suoi aromi caratteristici. Le botti di legno aiutano anche a integrare i tannini presenti nella pelle dell’uva nel vino, rendendolo più strutturato e complesso.

Una volta terminata la fermentazione, il vino viene trasferito in altri contenitori per il suo invecchiamento. Questi contenitori possono essere ancora botti di legno o serbatoi di acciaio inossidabile. Durante l’invecchiamento, il vino matura e sviluppa ulteriormente i suoi caratteri organolettici. L’esposizione all’ossigeno attraverso il materiale della botti di legno permette un leggero processo di ossidazione controllata, che contribuisce a dare al vino i suoi sapori complessi e il suo bouquet.

Infine, il vino viene imbottigliato e conservato in bottiglie di vetro. Il vetro è un materiale neutro che non reagisce con il vino, preservando la sua integrità e le sue qualità. Le bottiglie di vetro sono utilizzate anche per il loro aspetto estetico, in quanto mostrano e valorizzano il colore del vino e la forma delle bottiglie può essere un elemento di branding molto importante per le cantine.

In conclusione, il mosto di vino viene riposto in diversi contenitori durante il processo di vinificazione. Dalle prime fasi di fermentazione nei serbatoi di acciaio inossidabile o botti di legno, all’invecchiamento in botti o serbatoi, fino all’imbottigliamento finale e alla conservazione in bottiglie di vetro. Ogni fase contribuisce alla creazione di un vino unico e di alta qualità, espressione del territorio e della passione degli enologi che lo producono.

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