Di vino, di risate, di

Il vino, da sempre, ha avuto un legame indissolubile con la poesia. Dagli antichi banchetti dell’antica Grecia, dove poeti come Omero e Esiodo venivano sempre accompagnati da una coppa ricolma di nettare degli dei, al romanticismo francese del diciannovesimo secolo, dove Baudelaire e Rimbaud trovavano ispirazione tra un sorso e l’altro di un pregiato Bordeaux.

Il vino è stato spesso considerato un elisir di vita, capace di sprigionare emozioni, sentimenti e, soprattutto, creatività. Il suo potere di stimolare l’immaginazione e di mettere in circolo le parole è insito in ogni goccia, in ogni calice, in ogni sorsata. E così, i poeti si sono lasciati travolgere dai suoi effetti, ubriacandosi di vino, di risate e di poesia.

I versi di Baudelaire evocano spesso l’ebbrezza del vino, come in “Bevi! Bevi! Tutto lì è tristo!”. In queste parole, il poeta ci invita a bere, a lasciarci andare al piacere del vino, a lasciarci travolgere da quel senso di leggerezza e di spensieratezza che solo il nettare può donare. E in quel brindisi, nella gioia della compagnia, nascono le risate, scroscianti e contagiose, tra amici che si ritrovano a ridere, a scherzare, a condividere la gioia del vivere.

Ma non è solo la gioia a sprigionarsi dal vino. Anche la malinconia, la tristezza e il dolore trovano nella poesia la loro sublime espressione. Come nelle parole di Rimbaud, che scrisse: “La vera vita è altrove, in un’altra parte. Perché morire lentamente nell’abbraccio della realtà? Si ubriachi di poesia!”.

E così, nel vino, il poeta cerca la fuga dalla realtà, l’evasione da un mondo crudele e spietato, dove la società impone leggi e regole che soffocano creatività e spontaneità. Con un semplice calice di vino, l’anima si scolla dai vincoli terreni e vola in mondi fantastici, dove si può sognare, amare e creare senza limiti.

Ma come si fa a ubriacarsi di poesia? La risposta è semplice: leggere, ascoltare, declamare. Il vino, i versi, le risate diventano il veicolo per entrare in uno stato di estasi poetica, dove il tempo si ferma, le parole danzano e tutto diventa possibile.

E così, davanti a un bicchiere di vino, lasciamoci inebriare dai versi dei grandi poeti, dalla dolcezza delle parole che si fondono in rime e armonie. Lasciamoci travolgere dalla gioia delle risate che nascono dalla condivisione e dallo scambio di idee, di emozioni, di pensieri. Ubriachi di vino, di risate, di poesia, scopriremo mondi infiniti, possibilità inesplorate, emozioni che solo i versi possono far nascere.

E quando quella dolce euforia svanisce, quando l’ebbrezza dell’arte lascia il posto alla sobrietà della quotidianità, ci resteranno i ricordi, i versi incisi nel cuore, e la consapevolezza che, anche solo per un istante, siamo stati liberi, abbiamo sperimentato l’estasi di essere vivi, di esprimere la nostra anima attraverso il vino, le risate, la poesia.

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