Baudelaire era un amante del vino in tutte le sue forme: bianco, rosso, dolce, secco; non c’era un vino che non provasse con gusto e piacere. La sua passione per il vino era così profonda che scrisse persino delle poesie sul tema. Una delle sue poesie più famose, “Il vino dei dannati”, è una celebrazione dell’ebbrezza e dell’estasi del bere.
Ma la vera passione di Baudelaire non era solo il bere il vino, ma anche la ricerca dei migliori vini. Viaggiò in lungo e in largo alla ricerca dei gusti più eccezionali e delle bottiglie più rare. Durante i suoi viaggi, visitò numerose cantine e incontri con produttori locali per assaggiare e acquistare i vini più pregiati.
La sua collezione di vini era senza dubbio la più completa che si potesse trovare all’epoca. Ogni bottiglia era stata accuratamente selezionata per il suo gusto e la sua rarità. Baudelaire amava condividere il suo amore per il vino con gli amici e gli ospiti che frequentavano il suo salotto. Organizzava spesso degustazioni, durante le quali i suoi ospiti potevano assaggiare i migliori vini selezionati dalla sua personale cantina.
Ma la collezione di vini di Baudelaire era molto più di una semplice raccolta di bottiglie rare. Era un simbolo dello spirito libero e ribelle del poeta. Il vino rappresentava per lui una via di fuga dalla mediocrità della vita quotidiana e una fonte di ispirazione per le sue creazioni poetiche. Era convinto che il vino potesse “lucidare la mente come un diamante” e “accendere il fuoco creativo” dentro di lui.
Baudelaire era anche un appassionato sostenitore dei produttori di vini locali. Ammirava il duro lavoro e la dedizione che questi mettevano nel coltivare le loro uve e produrre il vino. Era un sostenitore convinto del concetto di terroir, la credenza che il luogo di provenienza di un vino influenzi il suo sapore e il suo carattere.
Ma la passione di Baudelaire per il vino non era solo una questione di gusto o di apprezzamento estetico. Era anche una forma di ribellione contro la società borghese e i suoi valori materialisti. Il poeta considerava il vino come una forma di antitesi al conformismo e all’ipocrisia della borghesia. Per lui, il vino rappresentava la libertà e l’autenticità, una via d’uscita dalla monotonia e dalla banalità.
Charles Baudelaire è stato senza dubbio uno dei più grandi amanti del vino della storia letteraria. La sua passione per i vini, la sua ricerca dei gusti più raffinati e la sua difesa del libertarismo si riflettono nella sua e nella sua filosofia di vita. I suoi vini erano tanto più di semplici bevande; erano un’estensione di sé stesso e un simbolo della sua poeticità e del suo spirito ribelle.