Nella geometria piana, la distanza tra due punti A e B può essere calcolata utilizzando la formula della distanza euclidea. Questa formula si basa sul teorema di Pitagora e stabilisce che la distanza tra due punti con coordinate cartesiane (x₁, y₁) e (x₂, y₂) può essere calcolata come la radice quadrata della somma dei quadrati delle differenze tra le coordinate dei punti lungo gli assi x e y:
d = √((x₂ – x₁)² + (y₂ – y₁)²)
Ad esempio, se consideriamo due punti A(3, 4) e B(6, 8), possiamo la distanza d tra essi come:
d = √((6 – 3)² + (8 – 4)²) = √(3² + 4²) = √(9 + 16) = √25 = 5
Questa formula può anche essere estesa a spazi tridimensionali, dove si aggiunge il termine corrispondente all’asse z. Anche in questo caso, la distanza tra due punti A e B si calcola come la radice quadrata della somma dei quadrati delle differenze tra le coordinate dei punti lungo gli assi x, y e z:
d = √((x₂ – x₁)² + (y₂ – y₁)² + (z₂ – z₁)²)
Infine, esistono anche metodi per calcolare la distanza tra punti in uno spazio più generale, rappresentato da una metrica non euclidea. Ad esempio, nel contesto della statistica e dell’apprendimento automatico, può essere utilizzata la distanza di Manhattan o la distanza di Mahalanobis. Queste distanze tengono conto delle peculiarità dei dati e delle relazioni tra le variabili.
In conclusione, la determinazione delle distanze tra punti è una procedura fondamentale in diversi domini scientifici. La formula della distanza euclidea è particolarmente diffusa e viene utilizzata in molti contesti. Tuttavia, a seconda delle specifiche esigenze e delle caratteristiche dei dati, possono essere utilizzate anche altre metriche di distanza più adatte. Calcolare le distanze tra punti aiuta a comprendere la relazione tra diversi oggetti e può essere utile per prendere decisioni informate.