Demostene era un famoso ed uno dei più grandi politici e pensatori della Grecia antica. Nato ad Atene nel 384 a.C., Demostene è ricordato per le sue straordinarie abilità nell’arte e per il suo ruolo chiave storia dell’antica Grecia.

Fin da giovane, Demostene mostrò un interesse vivace per la politica e la . Studiò sotto il celebre insegnante di retorica Isocrate, considerato uno dei più grandi oratori greci del tempo. Demostene strinse una stretta amicizia con il filosofo platoneico Eschine, che lo influenzò nella sua formazione politica e filosofica.

Durante il suo percorso politico, Demostene si oppose all’espansionismo macedone guidato da Filippo II di Macedonia. Sostenne vigorosamente la causa dell’indipendenza della Grecia e cercò di unire le città-stato greche in una coalizione anti-macedone. In uno dei suoi discorsi più famosi, Il primo di Filippo, Demostene avvertì la Grecia del pericolo imminente e dell’urgente necessità di resistere all’invasione macedone. Il suo richiamo all’unità e alla resistenza ebbe un enorme impatto sulle città-stato e contribuì a rinsaldare l’orgoglio e l’identità greca.

Nel 336 a.C., Filippo II fu assassinato e suo figlio Alessandro prese il suo posto come re di Macedonia. Demostene, pur mantenendo la sua reputazione di oppositore del dominio macedone, cercò di negoziare una pace con il giovane re. Tuttavia, Alessandro non si fidava di Demostene e il loro rapporto rimase teso. Demostene continuò a condurre una vigorosa opposizione politica, incoraggiando i greci a resistere all’invasione macedone.

Dopo la morte di Alessandro nel 323 a.C., la Grecia fu sconvolta da una serie di conflitti interni, e Demostene sfruttò questa instabilità per cercare di restaurare l’indipendenza delle città-stato greche. Nel 322 a.C., pronunciò il suo famoso discorso Contro Leptina, in cui denunciava la corruzione e la tirannia nel sistema politico ateniese. Il suo coraggio nell’affrontare i potenti guadagnò ammirazione, ma gli costò anche caro, poiché Leptina fece approvare una legge che vietava a Demostene di pronunciare discorsi pubblici a fianco dei tribunali.

Nonostante le difficoltà incontrate, Demostene continuò a difendere i principi della democrazia e dell’indipendenza greca fino alla fine della sua vita. Nel 321 a.C., fu costretto a fuggire da Atene a causa delle sue posizioni politiche e si rifugiò nell’isola di Kalauria, dove morì l’anno successivo.

L’eredità di Demostene come oratore e pensatore è durata nel tempo. Le sue abilità retoriche e la sua capacità di persuasione gli valsero il titolo di “il Napoleonico dell’eloquenza”. I suoi discorsi sono stati studiati ed elogiati da oratori e politici di tutte le epoche, incluso il celebre oratore romano Marco Tullio Cicerone, che considerava Demostene l’oratore più grande tra tutti. Le sue idee sulla democrazia, l’indipendenza e la giustizia sociale hanno continuato a influenzare il pensiero politico e filosofico fino ai giorni nostri.

In sintesi, Demostene è stato un gigante dell’antica Grecia, un oratore e un appassionato difensore della libertà e dell’indipendenza greca. Il suo coraggio politico e la sua abilità nell’arte dell’oratoria hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia, e la sua eredità come pensatore e leader rimane ancora viva oggi.

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