Partorire può essere molto diverso da donna a donna e da parto a parto; in generale, però, si distinguono tre fasi fondamentali: la fase di dilatazione, la fase espulsiva e il distacco della placenta.
La fase di dilatazione, che precede la vera e propria nascita del bambino, si divide a sua volta in tre fasi: la fase latente, la fase attiva e la fase di transizione.
La fase latente è caratterizzata da contrazioni uterine abbastanza irregolari e poco intense, che durano solitamente tra i 30 e i 60 secondi. In questa fase, la dilatazione del collo dell’utero è ancora inferiore ai 3 centimetri.
Alla fine della fase latente, si inizia a passare alla fase attiva. In questa fase le contrazioni diventano più forti e regolari, durano più di 60 secondi e si presentano con frequenza di circa una ogni 3-4 minuti. Qui si raggiunge la dilatazione completa del collo dell’utero, pari a circa 10 centimetri.
La fase di transizione, che rappresenta la fine della fase attiva, è la fase più intensa e dolorosa del parto. In questo periodo il bambino è sceso e pronto ad attraversare il canale del parto. La donna può sperimentare sensazioni di nausea, vertigini, sudorazione e spossatezza.
La seconda fase del parto, quella espulsiva, inizia quando il bambino scende nel canale del parto e avviene la spinta per espellerlo. In questa fase si deve spingere e la donna può sentirsi molto stanca, ma anche molto determinata a vedere il suo bambino.
Alla fine della fase espulsiva, il bambino viene fatto uscire dal corpo materno, per poi essere messo immediatamente sulla pancia della madre per il primo contatto pelle a pelle.
La terza e ultima fase del parto è quella del distacco della placenta: la donna continua a contrarre l’utero per espellere la placenta. Questa fase si svolge generalmente in modo molto rapido e non ci sono particolari problemi.
In conclusione, partorire è un’esperienza unica e indimenticabile per ogni mamma, e ci sono molti fattori che possono influire sul modo in cui si svolgerà il parto. L’importante è conoscere i passi da seguire per affrontarlo con la giusta consapevolezza e serenità, e affidarsi alle cure e all’esperienza del personale medico.