Innanzitutto, bisogna capire che i buchi neri sono il risultato della morte di una stella massiccia. Quando una stella esaurisce il suo carburante nucleare, inizia a collassare su se stessa, perdendo il calore e la luce che la mantenevano in vita. In questo processo, la stella può diventare una supernova, cioè esplodere e rilasciare enormi quantità di energia e materia.
Se la massa della stella è sufficientemente grande (almeno tre volte quella del Sole), il suo collasso può dar vita a un buco nero. Ci sono diverse teorie che cercano di spiegare come avviene questo processo, ma quella attualmente più accettata è la “teoria della gravità di Einstein”.
Secondo questa teoria, il collasso della stella avviene in modo molto violento, in un “collasso gravitazionale” che genera un’esplosione di materia e raggi gamma. Questa esplosione può durare solo pochi secondi, ma rilascia tanta energia da poter essere vista anche a distanze molto grandi, come avviene in una supernova.
In questo processo, il nucleo della stella collassa su se stesso fino a diventare una singolarità. La singolarità è un punto materiale di densità infinita, dove le leggi della fisica tradizionale non hanno più alcun valore. Attorno alla singolarità si forma un “orizzonte degli eventi”, una zona in cui la gravità è così intensa da impedire a qualsiasi cosa (inclusa la luce) di uscire.
Una volta che l’orizzonte degli eventi si è formato, il buco nero è definitivamente nato. L’oggetto diventa sempre più massiccio, attirando a sé materia e stelle vicine grazie alla sua gravità. Questo processo può durare milioni o miliardi di anni, fino a quando il buco nero non diventa così massiccio da essere in grado di influenzare l’intera galassia in cui si trova.
In sintesi, la formazione di un buco nero è un processo estremamente violento e misterioso, che richiede la morte di una stella massiccia e il collasso gravitazionale del suo nucleo. Nonostante le numerose teorie avanzate finora, ancora oggi non si sa con certezza quali siano le esatte dinamiche di questo processo. Tuttavia, la ricerca in corso potrebbe portare nuove scoperte e conoscenze sulla formazione dei buchi neri.