Ma come si calcola questa indennità?
Innanzitutto, bisogna considerare il periodo di preavviso che sarebbe stato necessario rispettare se la rescissione fosse stata effettuata correttamente. In base all’articolo 2118 del Codice Civile, il preavviso per la risoluzione del contratto di lavoro dipendente deve essere comunicato per iscritto e deve essere di almeno 15 giorni.
Se il contratto prevede un preavviso più lungo, ad esempio 30 giorni, questo sarà il periodo di riferimento per il calcolo dell’indennità di mancato preavviso.
Una volta stabilito il periodo di preavviso, bisogna calcolare l’importo dell’indennità. Questo dipende dalla remunerazione del lavoratore e dal tempo di servizio presso l’azienda.
Se il lavoratore ha meno di 5 anni di servizio, l’indennità di mancato preavviso sarà pari alla retribuzione globale di riferimento (ossia l’importo complessivo della retribuzione, comprensiva di eventuali indennità e di benefici in kind) moltiplicata per il numero di giorni di preavviso mancanti.
Se invece il lavoratore ha più di 5 anni di servizio, l’indennità di mancato preavviso sarà pari alla retribuzione globale di riferimento moltiplicata per il numero di giorni di preavviso mancanti, incrementati di un ulteriore periodo di preavviso pari a un quinto per ogni anno di servizio eccedente il quinquennio.
Ad esempio, se un lavoratore con 10 anni di servizio ha un salario mensile di 2.000 euro e il periodo di preavviso mancante è di 30 giorni, l’indennità di mancato preavviso sarà calcolata come segue:
- 2.000 euro (retribuzione globale di riferimento) x 30 (giorni di preavviso mancanti) = 60.000 euro
- 60.000 euro + (1/5 x 2.000 euro x 5 (anni di servizio eccedenti il quinquennio)) = 68.000 euro
In questo caso, l’indennità di mancato preavviso ammonta a 68.000 euro.
È importante ricordare che l’indennità di mancato preavviso è soggetta alla tassazione e deve essere inclusa nella dichiarazione dei redditi.
In caso di controversie sull’importo dell’indennità di mancato preavviso, il lavoratore può fare ricorso all’ufficio del lavoro o ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro.
In ogni caso, rispettare il preavviso previsto dal contratto o dalla legge è sempre la scelta migliore per evitare problemi legali e controversie con i propri dipendenti.