Ma come si calcola la pressione osmotica?
Per prima cosa, occorre definire il concetto di osmosi: si tratta del fenomeno per cui un solvente passa attraverso una membrana semipermeabile per equilibrare la concentrazione di soluti tra due soluzioni di diversa concentrazione.
Nel caso di una soluzione, la pressione osmotica rappresenta la pressione necessaria per evitare l’osmosi, cioè per impedire il passaggio del solvente attraverso la membrana semipermeabile.
La pressione osmotica è direttamente proporzionale alla concentrazione di soluti nella soluzione: maggiore è la concentrazione dei soluti, maggiore sarà la pressione osmotica.
La formula matematica per il calcolo della pressione osmotica è la seguente:
Π = nRT/V
dove Π rappresenta la pressione osmotica, n è il numero di moli di soluti presenti nella soluzione, R è la costante dei gas ideali, T è la temperatura assoluta e V è il volume della soluzione.
Per esempio, supponiamo di avere una soluzione contenente 0,1 moli di zucchero (C12H22O11) in un volume di 1 litro a una temperatura di 298 K. Utilizzando la formula sopra riportata, possiamo calcolare la pressione osmotica della soluzione:
Π = (0,1 mol) x (0,08206 L atm mol^-1 K^-1) x (298 K) / (1 L) = 2,45 atm
Questo significa che per evitare l’osmosi in questa soluzione è necessario esercitare una pressione di almeno 2,45 atmosfere.
Va sottolineato che la formula sopra riportata vale solo per soluzioni ideali, ovvero soluzioni in cui le interazioni tra le particelle sono trascurabili. Inoltre, la formula presuppone che la differenza di concentrazione tra le due soluzioni sia molto elevata, in modo da garantire che il flusso di solvente attraverso la membrana semipermeabile sia unidirezionale.
Inoltre, va osservato che la pressione osmotica non dipende dalla natura dei soluti presenti nella soluzione: la pressione osmotica è simile per soluzioni contenenti zuccheri, sali o proteine.
Per concludere, la pressione osmotica è una importante grandezza che trova applicazione in numerosi campi, dalla biologia alla chimica industriale. Il suo calcolo è relativamente semplice, permettendo di descrivere e prevedere il comportamento di soluzioni contenenti soluti diversi.