La malattia è un evento imprevisto che può colpire chiunque. Nel nostro Paese, gli assicurati del sistema previdenziale dell’INPS hanno diritto al pagamento delle prestazioni di malattia, a patto che ne soddisfino i requisiti. Ma come si calcola la malattia INPS? Scopriamo insieme quali sono le regole da seguire.

Innanzitutto è importante sapere che l’INPS eroga l’indennità di malattia solo in presenza di determinati requisiti. Il lavoratore deve essere iscritto presso l’Istituto da almeno sei mesi (o tre mesi per i lavoratori agricoli), aver versato almeno tre mensilità di contributi previdenziali e aver presentato la richiesta per la prestazione.

Una volta verificato il possesso dei requisiti, si procede al calcolo dell’indennità di malattia. Quest’ultima viene calcolata in base alla retribuzione media delle ultime 4 settimane lavorative precedenti l’inizio della malattia (o dell’infortunio); se il lavoratore ha lavorato per meno di 4 settimane con il datore di lavoro attuale, occorre prendere in considerazione la retribuzione media delle settimane lavorate.

La retribuzione media si calcola sommando le retribuzioni lorda e lorda a giornata maturate in ciascuna delle 4 settimane precedenti l’inizio della malattia, e dividento poi il totale per il numero di giornate effettivamente lavorate.

Il risultato ottenuto sarà quindi la base di calcolo sull’indennità di malattia giornaliera. Tale indennità è pari al 50% della retribuzione media giornaliera.

Tuttavia, esiste un limite massimo all’erogazione dell’indennità di malattia, che oggi è pari a € 51,39 lordi al giorno (2021). Dunque, l’importo giornaliero dell’indennità di malattia non può superare la soglia massima dello stipendio del lavoratore.

Ma quanto dura l’indennità di malattia INPS? La durata dell’indennità è inizialmente di 4 mesi e può essere prorogata fino a un massimo di altri 4 mesi in caso di gravi patologie croniche. Durante la durata dell’indennità, il lavoratore è tenuto a comunicare all’INPS eventuali assenze dal domicilio causate da cure terapeutiche o riabilitative, e a consegnare all’INPS i certificati medici giustificativi della malattia.

In caso di superamento del limite di durata, il lavoratore non avrà più diritto all’erogazione dell’indennità di malattia INPS, ma potrà richiedere il riconoscimento dell’invalidità permanente o, se l’evento patologico è avvenuto sul posto di lavoro, richiedere l’indennità di infortunio sul lavoro.

In sintesi, si calcola la malattia INPS in base alla retribuzione media delle ultime 4 settimane lavorative, poi divisa per il numero di giornate lavorate, alla quale si applicherà il 50%. L’indennità di malattia è erogata per massimo 4 mesi, prorogabile fino a 8 mesi per gravi patologie croniche, e non può superare la soglia massima di € 51,39 lordi al giorno. Durante la durata dell’indennità, il lavoratore è tenuto a comunicare eventuali assenze dal domicilio e a consegnare i certificati medici giustificativi della malattia. In caso di superamento del limite di durata, il lavoratore dovrà richiedere altre prestazioni INPS.

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