Il digiuno può essere un’esperienza straordinariamente rigenerante per il corpo e per la mente, ma il momento in cui si decide di riaprirlo è altrettanto importante e delicato. Rompere il digiuno con troppa fretta o con alimenti non idonei può causare fastidi intestinali, bruciore di stomaco, gonfiore addominale o altri disturbi che compromettono l’effetto curativo del digiuno stesso. Ma allora, come rompere un digiuno in modo corretto?

La risposta è molto semplice: con calma, gradualmente e con alimenti leggeri e sani. Il nostro organismo, dopo un digiuno prolungato, è molto sensibile alle variazioni di temperatura, di consistenza e di gusto degli alimenti, per cui è importante procedere con gradualità per permettere all’apparato digerente di riattivarsi senza traumi e di abituarsi pian piano al cibo solido.

La prima regola da seguire è quella di bere molto, preferibilmente acqua naturale o tisane semplici a temperatura ambiente o leggermente calde. L’acqua stimola il metabolismo e aiuta ad eliminare le tossine accumulate, inoltre idrata l’organismo e prepara il terreno per l’assimilazione dei nutrienti solidi. Bisogna però evitare di bere troppo, sia durante il digiuno sia subito dopo, per evitare di sovraccaricare i reni e gli altri organi di eliminazione.

A questo punto si può introdurre il cibo in forma liquida, come brodi di verdure, frullati di frutta o verdura e succhi freschi. Questi alimenti hanno il vantaggio di essere molto digeribili e di fornire al corpo nutrienti importanti come vitamine, minerali e antiossidanti, che aiutano a rigenerare i tessuti e a contrastare l’azione dei radicali liberi. È bene però evitare di aggiungere zuccheri o dolcificanti artificiali, che stimolerebbero troppo l’insulina e comprometterebbero l’effetto disintossicante del digiuno.

Dopo alcuni giorni di questa alimentazione a base di liquidi, si può passare a cibi semi-solidi come purè di patate, zuppe di cereali o legumi, yogurt bianco o formaggi freschi. In questo stadio è importante prestare attenzione alla consistenza del cibo, che deve essere morbido e privo di grumi, per evitare irritazioni o lesioni delle pareti dello stomaco e dell’intestino. Bisogna inoltre evitare di aggiungere sale o spezie troppo forti, che stimolerebbero troppo la secrezione gastrica e causerebbero acidità e bruciore.

Infine, quando l’apparato digerente si è abituato al cibo solido e semisolido, si può reintrodurre gradualmente anche la carne magra, il pesce, le uova e le verdure cotte, scegliendo prodotti biologici e di qualità. È importante consumare porzioni piccole e fare attenzione a non eccedere con i grassi e le proteine, che richiedono uno sforzo maggiore alla digestione e possono rallentare il processo di guarigione.

In ogni caso è bene ricordare che il digiuno rappresenta solo una fase dell’alimentazione e che per mantenere una buona salute è importante seguire una dieta equilibrata e varia, abbinata a un’attività fisica regolare e a uno stile di vita sano. Inoltre è sempre consigliabile consultare un nutrizionista o un medico prima di intraprendere un digiuno, soprattutto se si soffre di patologie o di disturbi dell’apparato digerente. Con una giusta guida e con la giusta attenzione si sarà in grado di trarre il massimo beneficio dalla pratica del digiuno, mantenendo il corpo sano e in forma.

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