La tassidermia è una pratica molto diffusa in tutto il mondo, essa prevede la conservazione delle carcasse degli animali in modo da poterle esporre al pubblico in musei, mostre o semplicemente a scopo ornamentale.

In Italia, questa disciplina è stata sviluppata soprattutto in ambito naturalistico, ed è utilizzata per la conservazione e l’esposizione di animali che vengono impiegati in studio come reperti scientifici, ma anche come oggetti di collezionismo.

La tassidermia, infatti, è una pratica che richiede grande perizia manuale e conoscenza anatomica degli animali da conservare, e quindi non è da sottovalutare e va appresa con molta attenzione e dedizione.

Per cominciare a praticare la tassidermia, la prima cosa da fare è seguire un corso e poi esercitarsi su animali piccoli e facilmente reperibili, come alcune specie di uccelli o mammiferi. È molto importante avere a disposizione una sala apposita, munita di tutti gli strumenti necessari, come forbici, bisturi, aghi da sutura e filo, ma anche dei prodotti chimici utili per la conservazione degli animali.

Una volta scelto l’animale da trattare, si può procedere tagliando la pelle e rimuovendo delicatamente gli organi interni, che dovranno essere sostituiti con prodotti di imbalsamazione come la formalina e il formol.

Successivamente, occorre creare un modello di cartapesta o di gesso del corpo dell’animale, da utilizzare come base per la posa della pelle. La pelle andrà infatti fissata all’interno della struttura, stando attenti a non danneggiarla e utilizzando prodotti adesivi specifici per evitare il distacco.

In questa fase, è indispensabile avere una grande cura nei dettagli, per riprodurre perfettamente la naturale posizione dell’animale, così da rendere il risultato finale il più realistico possibile.

Una volta messa a posto la pelle sull’animale imbalsamato, si può procedere ad una fase di rifinitura, tagliando le parti in eccesso o non necessarie. Qui entra in gioco anche la competenza artistica del tassidermista, che potrà personalizzare l’animale con l’aggiunta di occhi di vetro, bocche aperte o altri particolari che lo renderanno unico e perfettamente adattato al suo ambiente naturale.

Una volta completata la lavorazione, l’animale imbalsamato dovrà essere conservato in modo accurato, al fine di garantirne la perfetta conservazione nel tempo. La consuetudine vuole che l’animale imbalsamato sia conservato all’interno di uno speciale armadio o cabinet, dentro il quale vengono mantenute temperature costanti e un’umidità adeguata per preservare la pelle e prevenire eventuali danni al corpo.

In conclusione, la tassidermia richiede molte competenze, manuali, artistiche e scientifiche. È una pratica appassionante per chi vuole apprendere le tecniche per conservare gli animali nel modo migliore possibile e riflettere sulla bellezza e la complessità della vita animale. È importante seguire un corso professionale per acquisire le conoscenze di base e poi esercitarsi su animali piccoli e facilmente reperibili, per poi passare a specie più grandi e complesse. In ogni caso, la tassidermia richiede grande attenzione e dedizione, e richiede di rispettare le norme in vigore per evitare il rischio di incorrere in sanzioni e possibili problemi legali.

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