Ma come è Carlo Levi? La risposta a questa domanda ci porta indietro nel tempo, fino agli ultimi anni della sua vita. Dopo essersi distinto come pittore negli anni ’20 e ’30, Levi si dedicò alla scrittura negli anni ’40. Nel 1945 pubblicò il suo libro più celebre, “Cristo si è fermato a Eboli”, che racconta la sua esperienza come confinato politico a Grassano, un piccolo paese del Sud Italia. Il libro ebbe un enorme successo e contribuì a rendere Levi una figura di spicco nell’intellettualità italiana.
Negli anni successivi, Levi continuò ad essere attivo nella lotta politica e a scrivere numerosi libri, tra cui “Paura della libertà” nel 1946 e “Il futuro ha un cuore antico” nel 1956. Tuttavia, la sua salute cominciò a deteriorarsi seriamente negli anni ’70. Si ammalò di una malattia neurologica degenerativa, che lo costrinse ad un declino lento e doloroso.
Carlo Levi trascorse gli ultimi anni della sua vita in vari ospedali, tra cui il San Giovanni di Dio a Torino, dove morì il 4 gennaio 1975, all’età di 72 anni. La sua morte fu seguita da un grande lutto nazionale, con migliaia di persone che parteciparono al suo funerale a Roma. Sono ricordate le numerose personalità della cultura e della politica che si affollarono alla sua tomba per rendere omaggio al grande intellettuale.
La morte di Carlo Levi ha rappresentato una grande perdita per l’Italia. La sua capacità di unire l’arte, la letteratura e l’impegno politico lo ha reso un esempio per molte persone, non solo nel suo paese, ma in tutto il mondo. La sua visione e il suo impegno per la giustizia sociale e i diritti umani rimangono ancora oggi attuali e ispirano generazioni di persone.
L’eredità di Carlo Levi è stata immortalata anche tramite la Fondazione Carlo Levi, creata nel 1994 con l’obiettivo di preservare e diffondere la sua memoria attraverso iniziative culturali. La fondazione si occupa anche di promuovere il dialogo tra artisti e studiosi, incoraggiando la ricerca e la conoscenza nell’ambito delle arti, delle lettere e delle scienze sociali.
Carlo Levi è stato un uomo straordinario che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte, della letteratura e della cultura italiana. La sua morte rappresenta la fine di un’era, ma il suo impegno e la sua ispirazione vivranno per sempre attraverso le sue opere e il suo messaggio di libertà, giustizia e impegno sociale.