Inizia con un’attenta osservazione. Se si notano sintomi quali gonfiore, prurito alla pelle, sbalzi d’umore, dolori addominali o diarrea, dopo aver mangiato determinati alimenti, potrebbe essere un segno di intolleranza. Anche se i sintomi sono lievi, è importante consultare un medico.
Può essere utile tenere un diario alimentare. Scrivere tutto ciò che si mangia, quando si mangia e quali sintomi si presentano, può aiutare a identificare gli alimenti o le combinazioni che scatenano i sintomi. Potrebbe essere necessario tenere nota dei sintomi nei giorni successivi al consumo di certi alimenti, poiché alcuni possono scatenare reazioni a distanza di qualche ora o giorno.
Può anche essere utile provare una dieta di eliminazione. Si tratta di eliminare alcuni alimenti ritenuti probabili cause di intolleranza, per un periodo di tempo, per poi reintrodurli gradualmente, uno alla volta, per vedere se i sintomi si ripresentano. Inoltre, si può provare a mangiare piccole quantità di alimenti a cui si è sospettosi. Se i sintomi si presentano, è possibile escludere quel determinato alimento dalla dieta.
Esistono anche alcuni test che possono essere effettuati per identificare gli alimenti che causano intolleranza. I test cutanei o sierologici possono aiutare a identificare le intolleranze alimentari. Questi test possono essere eseguiti da un medico o da un allergologo.
Inoltre, alcuni alimenti possono contenere sostanze che causano allergie o intolleranze. Ad esempio, l’istamina è una sostanza chimica presente in alcuni alimenti che può causare sintomi simili a quelli di un’allergia. Anche alcuni additivi alimentari possono scatenare intolleranze.
Essere consapevoli di come riconoscere se si è intolleranti a qualcosa è fondamentale per mantenere una buona salute. Se si sospetta un’intolleranza alimentare, consultare un medico o un allergologo è la scelta migliore. Possono fornire una diagnosi corretta e aiutare a gestire meglio i sintomi.