Per calcolare i limiti di risoluzione di un sistema ottico, ci sono tre parametri fondamentali da considerare: lunghezza d’onda della luce utilizzata, apertura del sistema e fattore di ingrandimento. La lunghezza d’onda della luce influisce sulla capacità di separare due oggetti distinti, poiché oggetti vicini alla dimensione della lunghezza d’onda possono sembrare mescolati insieme. Quindi, per limitare questo mescolamento, è preferibile utilizzare una luce con una lunghezza d’onda più corta possibile.
L’apertura del sistema si riferisce alla dimensione dell’apertura attraverso la quale la luce passa. L’apertura può essere espressa come il diametro dell’apertura dell’obiettivo o come la sua apertura numerica (NA). Questo parametro è importante perché determina il cono di luce che entra nel sistema ottico. In generale, un valore di apertura più grande offre una migliore risoluzione, poiché permette all’occhio o al sensore di catturare più luce e dettagli più fini.
Il fattore di ingrandimento è un’altra considerazione fondamentale. In generale, maggiore è il fattore di ingrandimento, maggiore è la capacità di risoluzione. Tuttavia, è importante notare che un alto fattore di ingrandimento potrebbe richiedere un’apertura più grande per ottenere gli stessi risultati di risoluzione.
Per calcolare i limiti di risoluzione, possiamo utilizzare la formula di Rayleigh, che afferma che il limite di risoluzione è uguale a 1,22 volte la lunghezza d’onda divisa per l’apertura numerica del sistema. Questa formula è valida per sistemi ottici che non sono limitati da altri fattori, come aberrazioni ottiche o disturbi del segnale.
Ad esempio, supponiamo di avere un sistema ottico con una lunghezza d’onda di 500 nanometri e un’apertura numerica di 0,5. Usando la formula di Rayleigh, possiamo calcolare il limite di risoluzione come 1,22 * (500 nm) / 0,5 = 1220 nm.
È importante notare che questa è solo una stima approssimata e che ci possono essere altri fattori che influenzano i limiti di risoluzione effettivi di un sistema. Ad esempio, aberrazioni ottiche, come l’aberrazione sferica o l’aberrazione cromatica, possono limitare la capacità di risoluzione di un sistema. Tali aberrazioni possono essere compensate utilizzando tecniche come l’utilizzo di ottiche asferiche o l’utilizzo di lenti correttive.
In conclusione, i limiti di risoluzione sono fondamentali nell’ottica e nell’ingegneria e possono essere calcolati utilizzando la lunghezza d’onda della luce utilizzata, l’apertura del sistema e il fattore di ingrandimento. La formula di Rayleigh può essere utilizzata come punto di partenza per calcolare i limiti di risoluzione approssimativi, ma è importante considerare anche altri fattori, come aberrazioni ottiche, per ottenere una stima accurata della risoluzione effettiva di un sistema.