In primo luogo, è importante chiedere spiegazioni per il sequestro dell’oggetto e capire quale sia la ragione che ha portato l’insegnante a decidere di prenderlo. Magari si tratta di un oggetto che potrebbe essere visto come una fonte di distrazione per la classe, ma qualora l’oggetto non sia risultato tale può esserci comunque una giustificazione utile da ascoltare.
Se l’insegnante non si presenta di suo, è possibile chiedere un colloquio per parlare della questione e cercare di risolvere il tutto senza tensioni. Nel caso in cui l’insegnante abbia orari particolarmente intensi, si può chiedere di scambiarsi una mail o un messaggio per concordare un coloquio il prima possibile.
In ogni caso, è fondamentale mostrarsi sempre rispettosi e non agire in maniera maleducata o aggressiva nelle proprie richieste, così da non peggiorare una situazione già incandescente. Mostrarsi rispettosi verso l’insegnante sarà la prima arma per convincerlo a restituire l’oggetto personale.
In caso di mancato riscontro o di indifferenza da parte dell’insegnante, si può chiedere il supporto dei genitori o dei rappresentanti legali. In tali situazioni i genitori possono dare una mano a risolvere la situazione e ad affrontare una questione che potrebbe essere transitoria o che si potrebbe evitare per un futuro migliore.
Nel caso in cui l’insegnante abbia a ragione sequestrato l’oggetto personale, è importante accettare tale decisione. Inoltre, se tale decisione dovesse risultare sbagliata, cerchiamo di proporre alternativamente delle soluzioni per far si che il tragitto dell’oggetto dall’interno della classe al proprio riposto nel banco al termine della lezione sia quanto meno la meno traumatica possibile. Questo simboleggia un ulteriore segnale di maturità.
Per concludere, gli insegnanti che sequestrano gli oggetti personali dei propri studenti rappresentano un fenomeno non sopportabile nella scuola che deve essere combattuto assieme. Per far fronte a tale situazione, è necessario agire in modo rispettoso e determinato, cercando di fare chiarezza sulla situazione e, se necessario, chiedendo supporto agli adulti che ci circondano. L’importante è rimanere sempre calmi e pronti a trovare una soluzione condivisa.