Watts è entrato nei Rolling Stones nel 1963, dopo che la band aveva già registrato il suo primo singolo di successo, “Come On”. In quegli anni, i Rolling Stones erano un gruppo emergente nel panorama musicale britannico, ma Watts ha subito capito il loro potenziale. La sua presenza alla batteria è stata determinante per la loro evoluzione musicale: ha contribuito a definire il suono del gruppo, dandogli quella ritmica incalzante e sincopata che ancora oggi è la loro cifra distintiva.
Watts è stato l’unico membro dei Rolling Stones che abbia mai abbandonato il gruppo, ma questo non significa che non ci siano state difficoltà lungo il percorso. Anzi, Watts è stato spesso al centro di molte controversie interne alla band, in particolare a causa della sua predilezione per lo jazz. Watts amava il jazz sin dagli anni ’50, e spesso si esibiva in club londinesi con altri musicisti del genere. Questo aveva spesso provocato tensioni all’interno dei Rolling Stones, soprattutto con Mick Jagger e Keith Richards, che preferivano un sound più rock.
Nonostante queste tensioni, Watts è sempre rimasto fedele alla sua passione per il jazz, e lo ha dimostrato anche con la sua attività solista. Nel 1986 ha pubblicato il suo primo album da solista, “Live at Fulham Town Hall”, nel quale si esibiva insieme al suo quintetto jazz. L’album ottenne ottime recensioni dalla critica, e fu apprezzato sia dagli appassionati di jazz che dai fan dei Rolling Stones.
Oltre alla sua carriera musicale, Watts era anche un artista visivo. Dipingeva ritratti, paesaggi e nature morte, e le sue opere erano esposte in diverse mostre d’arte. Anche qui, la sua passione per il jazz si rifletteva nella sua arte: spesso i suoi dipinti raffiguravano musicisti jazz e le atmosfere dei club.
Charlie Watts è scomparso il 24 agosto 2021, all’età di 80 anni. La notizia della sua morte ha commosso i fan di tutto il mondo, che hanno ricordato la sua presenza costante nel panorama musicale per più di cinque decenni. Watts è stato uno dei batteristi più rispettati e ammirati della storia della musica, e la sua eredità musicale continuerà a vivere nel tempo. Con i suoi tamburi incalzanti, ha contribuito a creare la colonna sonora della vita di milioni di persone, e la sua assenza lascerà un vuoto difficile da colmare.