Ci sono vari motivi per cui le bufale in carrozza si diffondono così rapidamente. In primo luogo, molte persone credono che le notizie che circolano online siano sempre vere, senza prendersi la briga di verificare le fonti o di valutare la credibilità del sito o del social network che le pubblica. Inoltre, le bufale in carrozza sono spesso sensazionalistiche e morbose, e per questo motivo attraggono molta attenzione su Facebook, dove gli utenti sono incentivati a condividere notizie e contenuti che suscitano forti reazioni emotive.
Un altro fattore che favorisce la diffusione delle bufale in carrozza è la mancanza di regole e principi etici all’interno dei social network e dei media online. Mentre i media tradizionali sono tenuti a rispettare gli standard giornalistici e ad assumersi la responsabilità dei propri contenuti, i siti e i social network online spesso non hanno obblighi simili, e possono pubblicare qualsiasi cosa senza essere responsabili delle conseguenze.
Ecco alcuni esempi di bufale in carrozza che si sono diffuse in modo massiccio in passato:
– Nel 2016, una notizia falsa secondo cui l’attrice Emma Watson aveva dichiarato di offrire sesso orale a chi avesse votato per Hillary Clinton alle elezioni presidenziali americane ha attirato l’attenzione di decine di migliaia di utenti di Facebook e Twitter. La notizia si è poi dimostrata essere un falso, ma la sua diffusione in rete ha creato molta confusione e ha gettato discredito sulla campagna elettorale di Clinton.
– Nel 2013, una bufala riguardante una finta foto di un meteorite caduto nelle Filippine è diventata virale su Facebook e Twitter, condivisa da migliaia di utenti. In realtà, la foto era stata manipolata con Photoshop, ma molti utenti non hanno fatto la dovuta verifica e hanno condiviso la notizia come se fosse vera.
– Nel 2014, una falsa notizia secondo cui la Coca-Cola contenesse un insetticida altamente tossico ha fatto il giro del mondo via social network. La notizia si è dimostrata essere completamente inventata, ma ha creato una forte onda di panico tra i consumatori di Coca-Cola, che hanno iniziato a boyottare il prodotto.
Questi sono solo alcuni esempi di bufale in carrozza che si sono diffusi in modo massiccio sui social network e sui media online. Ci sono molti altri casi di notizie false o ingannevoli che hanno creato confusione e disinformazione tra gli utenti di internet. Per evitare di cadere in queste trappole, è importante verificare sempre le fonti delle notizie che si leggono online e di non condividere notizie a caso, solo perché sembrano interessanti o sensazionalistiche. Solo così si potrà contribuire a una maggiore trasparenza e affidabilità della stampa e dei media, online e non.