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Il biathlon nasce dalla necessità di addestrare i soldati in modo che fossero in grado di spostarsi velocemente nei territori innevati e allo stesso tempo mantenere le abilità del tiro in condizioni avverse. Nel XIX secolo, la Norvegia organizzò gare di biathlon che erano riservate soprattutto alle elite militari. Il biathlon moderno, invece, ha fatto il suo esordio olimpico nel 1960 a Squaw Valley, in California.

Il biathlon è uno sport che richiede resistenza fisica, precisione e tattica. La capacità di resistere al freddo, al vento e alla fatica è fondamentale, ma anche la scelta della strategia giusta gioca un ruolo importante. È fondamentale sapere come dosare gli sforzi: chi parte forte potrebbe finire per bruciarsi, mentre chi parte troppo lento rischia di non poter recuperare.

Il tiro è la parte più tecnica del biathlon. Sui campi di tiro, gli atleti sono costretti a controllare il polso, la respirazione e la concentrazione, a battersi contro il proprio battito cardiaco e contro il vento che spesso fa vacillare il loro obiettivo. Il tiro è diviso in due fasi, la prone e la standing, e il successo sta mondo-di-biathlon’ title=’Coppa del Mondo di biathlon’>mondo, grazie ai successi di atleti come il francese Martin Fourcade e la norvegese Tiril Eckhoff.

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