La leggenda greca associa la costellazione alla figura di Poseidone, Dio del Mare, che in un atto di rabbia ammanettò la principessa etiope Andromeda ad una roccia, in attesa dell’arrivo di Cetus.
In altre tradizioni, la balena era associata a mostri marini o a creature leggendarie che, in alcune versioni, incantavano i marinai per poi inghiottirli.
Ma cosa possiamo osservare realmente nella costellazione della balena?
Prima di tutto, la sua posizione: situata nell’emisfero australe, la balena si può osservare soprattutto tra i mesi di settembre e ottobre, quando l’emisfero nord si sta oscurando e l’emisfero sud diventa più evidente.
Osservandola a occhio nudo, si possono notare alcune stelle caratteristiche, tra cui la cosiddetta Alpha Ceti, la principale stella della costellazione, di colore rosso arancio.
In realtà, la costellazione della balena ospita anche tante altre stelle interessanti, incluse quelle che compongono il cosiddetto “braccio del pesce”, un gruppo di stelle curve che sembra seguire la pinna dorsale della balena.
Ma non è solo il cielo notturno ad offrire uno spettacolo legato alla balena; anche le mitologie di differenti culture e popoli nel mondo hanno dedicato uno spazio importante a questa figura.
Ad esempio, i Maya vedevano la balena come un abitante della giungla, mentre i popoli del Nord Europa la associavano al mostro marino Jormungandr, la creatura mitologica che racchiudeva i mondi di terra e di acqua.
Anche la cultura giapponese ha un’immagine legata alla balena: la creazione delle cosiddette “balene feticcio”, tra cui la balena bianca, era un modo per celebrare il potere del mare e la capacità di questi animali di attraversare grandi distanze.
Insomma, la balena, nella sua versione celeste, è solo una delle molte sfaccettature di un’immagine forte e simbolica che ha affascinato l’umanità per decenni.
Sia che la si contempli nelle stelle o che si viva l’esperienza dell’osservazione diretta, la costellazione della balena rimane un’occasione intrigante per esplorare la bellezza del cielo notturno e per scoprire, ancora una volta, quanto la natura possa stupire ed emozionare.