La carriera di Antonio Giuliani è stata costellata di successi, sia sul palcoscenico che in studio di registrazione. Ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, tra cui Nino Rota, Ennio Morricone, Gorni Kramer, Gato Barbieri e molti altri. Ha inoltre inciso numerosi album solisti e partecipato a diverse produzioni discografiche come session man, venendo riconosciuto come uno dei migliori chitarristi jazz italiani di tutti i tempi.
La sua tecnica chitarristica era riconosciuta per la sua maestria nell’uso delle armonie e nell’interpretazione delle melodie, tanto che gli è stato dedicato un intero volume nella collana “Jazzisti italiani” curata dal critico musicale Massimo Colombini. Di certo Antonio Giuliani ha rappresentato un importante punto di riferimento per i giovani chitarristi, molti dei quali si sono ispirati al suo stile e alla sua creatività, dimostrando ancora una volta la sua influenza sulla scena musicale italiana e internazionale.
Il repertorio di Antonio Giuliani spaziava dal jazz tradizionale al jazz fusion, passando anche per la musica brasiliana e la bossa nova, senza dimenticare la contaminazione con altri generi come il blues e il rock. La sua attività musicale si è espressa anche attraverso la composizione di numerose colonne sonore, tra cui quella dell’opera teatrale “La merenda di Shakespeare” diretta da Vittorio Gassman.
L’attenzione che Antonio Giuliani ha sempre prestato all’aspetto tecnico e stilistico della sua arte lo ha guidato nel corso degli anni verso una continua evoluzione del proprio stile, senza mai perdere di vista l’essenza della sua musica. La tecnica di Giuliani era caratterizzata dall’estrema precisione e pulizia nell’esecuzione, unitamente alla sua sensibilità artistica e creatività. La sua personalità musicale, infine, era contraddistinta da una grande passione, ma anche dalla modestia e dalla capacità di ascolto degli altri musicisti.
La figura di Antonio Giuliani è stata, infatti, riconosciuta anche per la sua capacità di collaborare con gli altri, dimostrando una grande apertura nei confronti delle esperienze artistiche diverse dalla sua. La sua influenza sulla scena jazz italiana è stata determinante, lasciando un segno indelebile nella storia della musica del nostro Paese.
Antonio Giuliani è scomparso nel 1996, ma la sua eredità musicale continua a vivere, grazie alla pubblicazione di alcuni dei suoi album più rappresentativi e alla riscoperta della sua figura da parte delle nuove generazioni di musicisti. La sua musica, ricca di emozioni e di atmosfere, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla chitarra jazz e alle sue molteplici espressioni.