Nato a Milano nel 1983, Rocchelli si è laureato in scienze politiche prima di dedicarsi completamente alla fotografia. Fin dai suoi primi anni di carriera, ha dimostrato un grande interesse nei confronti di temi sociali ed umanitari. Questa passione lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo, documentando gli sconvolgimenti e le difficoltà che molte comunità affrontano quotidianamente.
Rocchelli ha lavorato su una vasta gamma di progetti. Dai conflitti armati alle crisi umanitarie, dal cambiamento climatico ai diritti umani, Rocchelli ha affrontato temi complessi con grande empatia e sensibilità. La sua capacità di cogliere i dettagli e le espressioni umane ha permesso alle sue fotografie di raccontare storie incredibilmente potenti.
Una delle sue esperienze più significative è stata la copertura delle rivolte iniziate nel 2014 nell’est dell’Ucraina. Rocchelli si è trovato in prima linea, testimoniando gli orrori della guerra e il sofferenza delle persone colpite dal conflitto. Le sue foto, cariche di sentimenti e drammaticità, hanno fatto il giro del mondo, catturando l’attenzione di migliaia di persone.
Purtroppo, questa coraggiosa esperienza è stato anche l’ultimo progetto di Rocchelli. Nel maggio 2014, durante un’operazione di copertura di un bombardamento, insieme all’inviato della giornalista francese, Claude Verlon, Rocchelli è stato ucciso da un colpo di mortaio. La notizia della sua morte ha scosso il mondo del giornalismo e del fotogiornalismo, lasciando un vuoto impossibile da colmare.
Il talento di Rocchelli è stato universalmente riconosciuto. Nel 2012 ha vinto il premio Amilcare Ponchielli, mentre nel 2013 è stato selezionato per il prestigioso World Press Photo. La sua tecnica impeccabile e la sua capacità di raccontare storie complesse in modo semplice ed efficace lo hanno reso un punto di riferimento nel mondo della fotografia documentaristica.
La sua eredità continua a vivere attraverso le foto che ha scattato nel corso degli anni. Le sue immagini di guerra e conflitto, ma anche di speranza e resilienza, hanno reso vivi i ricordi di coloro che ha incontrato nel corso dei suoi viaggi. Il suo impegno per la verità e la giustizia ha ispirato molti altri fotografi a seguire le sue orme nel raccontare le storie che altrimenti rimarrebbero ignorate.
Andrea Rocchelli era un fotoreporter straordinario che ha dedicato la sua vita a documentare le vicende umane. La sua morte prematura è stata una grande perdita per la comunità globale dei fotogiornalisti, ma il suo lavoro continuerà ad essere un monito e un’ispirazione per generazioni future. Attraverso le sue foto, Rocchelli ci ha lasciato un’eredità di consapevolezza e compassione, invitandoci a riflettere e ad agire sulle ingiustizie e le sofferenze del mondo.