C’era una volta un amore, un amore amorfico e brutto. Non uno di quegli amori stati alla luce del sole, fatti di dolcezza e bellezza. No, questo amore era diverso, deforme, oscuro. Era un amore senza futuro.
Si incontrarono casualmente in una notte d’inverno, mentre camminavano per strade deserte. Era un incontro destinato, quasi come se le stelle avessero deciso di unire le loro strade. Era un incontro di anime perse, di cuori infranti. Ma non potevano farci nulla, erano trascinati in quel vortice amorfo e brutto.
Lui era un uomo con un sorriso storto e lo sguardo perso nel vuoto. Aveva un’anima dannata, segnata da una vita di dolori e delusioni. Non era bello da vedersi, ma aveva un fascino strano, una strana attrazione oscura che non poteva essere ignorata.
Lei, d’altra parte, era una donna fragile e spezzata. Aveva persino smesso di cercare la bellezza nella vita, non c’era altra scelta che adattarsi al brutto che l’amore aveva da offrire. Il mondo le sembrava grigio, privo di colori, ma quando lo guardava, vedeva una piccola luce di speranza.
Insieme, si addentrarono in un viaggio tortuoso, in un amore che oscillava tra momenti di passione irrinunciabili e liti amare e distruttive. Si scontravano costantemente, le loro parole ferivano come lame affilate, ma poi, come se niente fosse, tornavano ad amarsi in modo morboso, quasi autodistruttivo.
Erano un amore senza futuro, senza speranza. Non esisteva una solida base su cui costruire una vita insieme. Erano come un castello di sabbia, destinato a crollare con la prima onda. Ma erano convinti che l’amore tutto potesse resistere, non importava quanto fossero pieni di dolore e quanto quell’amore fosse difforme.
Lei guardava se stessa allo specchio e vedeva solo le cicatrici che lui le aveva lasciato. Le sue parole taglienti, i suoi silenzi tormentati. Era sfregiata da questo amore distorto, ma non poteva lasciarlo andare. Non poteva vivere senza quell’affetto straziante che solo lui poteva darle.
Lui cercava di proteggerla con le sue braccia, cercava di farle vedere che c’era della bellezza nel mondo, anche se sembrava essersene dimenticato. Era egoista, ma l’amore spesso lo è. Voleva che lei dipendesse da lui, che non potesse fare a meno dei suoi abbracci muti e dei suoi sguardi intensi.
E così, l’amore continuava, oscuro e tetro. Non potevano separarsi, né trovarsi l’uno senza l’altro. Era un amore che si nutriva di dolore, di rabbia. Non poteva prosperare nell’amore vero, nell’amore luminoso.
Un giorno, però, qualcosa cambiò. Troppo feriti, troppo lontani dalla felicità che entrambi desideravano profondamente. Capirono che dovevano dire addio, lasciarsi andare, anche se fosse stato il modo più doloroso per entrambi.
E così l’amore si spezzò, come un cristallo fragile. Si separarono, ognuno portando con sé le cicatrici che la loro storia aveva lasciato. Era stato amore, un amore amorfico e brutto, ma aveva lasciato un segno indelebile nel loro cuore.
Ognuno di loro passò giorni, mesi, anni a chiedersi cosa sarebbe potuto essere, cosa sarebbe potuto diventare. Ma l’amore è una strana bestia e a volte, il destino, la vita, o semplicemente le stelle non sono dalla nostra parte.
E così, continuano le loro strade separate, con la consapevolezza che ciò che avevano avuto era un amore senza futuro, ma che in qualche modo aveva reso le loro vite più ricche, più intense. L’amore amorfico e brutto aveva lasciato loro un insegnamento prezioso: che l’amore puro, il reale, è un tesoro da non sprecare, da non confondere con l’oscuro e disforme.
E forse, un giorno, incontreranno l’amore che merita di essere vissuto, un amore bello, un amore con un futuro luminoso.