L’Acqua Bene Comune (ABC) è un movimento nato a Napoli per rappresentare il diritto di tutti gli abitanti di avere accesso all’acqua potabile. Questa idea è stata originata dalla constatazione che l’acqua, un bene primario per la sopravvivenza della vita, era utilizzata come un’arma politica da chi governa la città. Infatti, l’acqua era e, in parte, è tuttora uno dei grandi affari del sud Italia; un mezzo per ottenere finanziamenti, concedere appalti e mantenere il potere politico.

L’ABC nasce nel 2010 sotto la guida di un gruppo di attivisti impegnati a difendere il diritto all’acqua potabile per i cittadini di Napoli. Gli attivisti capirono che l’accesso all’acqua potabile, già limitato a causa della fitta rete di accordi monopolistici tra il settore pubblico e il settore privato, potrebbe essere ulteriormente limitato dalla privatizzazione dell’acqua stessa.

L’ABC afferma il diritto all’acqua come bene essenziale non soggetto a mercato; considera l’acqua come un diritto umano fondamentale e non come una merce da vendere al miglior offerente. Questo movimento è riuscito a raccogliere una vasta adesione dalla società civile napoletana e italiana; infatti, l’acqua viene considerata da sempre come un elemento primario della natura, mai una merce da vendere.

La privatizzazione dell’acqua porterebbe alla mercificazione di una risorsa naturale essenziale, diminuendo drasticamente l’accesso all’acqua potabile per i cittadini di Napoli e dell’Italia. Inoltre, la privatizzazione potrebbe determinare un aumento dei prezzi dell’acqua, rendendola inaccessibile per le famiglie che hanno difficoltà economiche. Come ha dimostrato Paolo Cacciari, esperto di politiche ambientali del WWF, la privatizzazione dell’acqua in Italia ha portato a tariffe idriche più elevate per i consumatori rispetto agli altri paesi europei.

L’ABC ha deciso di attivarsi per evitare la privatizzazione dell’acqua; di fatto, il movimento si è impegnato ad organizzare una serie di manifestazioni pacifiche per sensibilizzare i cittadini sulla questione dell’acqua come bene comune. Nel 2011, l’Associazione ha promosso un referendum consultivo sulla privatizzazione dell’acqua, ottenendo il 96% dei voti contrari alla privatizzazione.

L’ABC rappresenta quindi una reale alternativa alla gestione privata dell’acqua, impegnandosi ad elaborare una riforma idrica alternativa alla privatizzazione e finalizzata alla difesa del diritto all’acqua come bene essenziale pubblico. Il movimento ha promosso una serie di manifestazioni e attività di sensibilizzazione in tutta la città di Napoli, evidenziando i benefici concreti del mantenimento dell’acqua nella gestione pubblica. In particolare, l’ABC ha ottenuto un grande successo diffondendo una serie di dati e argomentazioni a sostegno del diritto all’acqua come bene comune pubblico.

Oggi l’Acqua Bene Comune Napoli rappresenta un’alternativa concreta alla privatizzazione dell’acqua che sta avendo un impatto sempre più devastante sulla vita di tutti gli abitanti di Napoli. Le attività di sensibilizzazione, l’impegno costante per far crescere la consapevolezza sui diritti dei cittadini sono le radici di un movimento in crescita che vuole portare tutti a resistere al tentativo di privatizzare un bene comune come l’acqua, e che, in questo senso, risponde alla necessità diffusa di avere un’acqua migliore e pulita a disposizione.

In conclusione, l’Acqua Bene Comune Napoli rappresenta un importante punto di riferimento per quanti vedono nell’acqua un bene comune da difendere per garantire un futuro migliore ai propri figli. La lotta per la difesa dell’acqua come bene pubblico inizia nella difesa del nostro ecosistema e dei nostri diritti.

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