I tapiri (famiglia Tapiridae, genere Tapirus) sono grandi ungulati che vivono tra l’America centrale, il Sudamerica e il Sud‑Est asiatico. Sembrano parenti dei maiali, ma sono più vicini a cavalli e rinoceronti. Si riconoscono per la proboscide prensile, usata come una mano per afferrare foglie e frutti. Questa guida spiega come distinguere le specie esistenti, perché sono cruciali per gli ecosistemi forestali e in che modo la loro tutela ci riguarda. Con esempi pratici e curiosità, offre un viaggio chiaro e coinvolgente nel loro mondo.

Panoramica essenziale: differenze tra le specie, ruolo ecologico dei tapiri, minacce principali e azioni pratiche per aiutarli. In pochi minuti otterrai consigli concreti per riconoscerli, capire perché contano per le foreste e contribuire alla loro conservazione.

Come riconoscere le specie di tapiri?

Le specie di tapiro si somigliano, ma alcuni dettagli di corpo e colore aiutano a distinguerle. Con poche caratteristiche chiave puoi capire chi hai di fronte anche in una foto.

Tutti i tapiri hanno corpo robusto, zampe forti e coda cortissima. Il mantello è scuro e uniforme nelle specie americane, mentre in Asia c’è un’eccezione appariscente. La testa termina in una piccola proboscide, mobile e sensibile, utile per brucare ramoscelli e tirare piante in acqua.

Tapirus terrestris (tapiro sudamericano) vive nelle pianure e foreste del Brasile e di gran parte dell’Amazzonia; ha cresta dorsale evidente e tono bruno. Tapirus bairdii (tapiro di Baird) popola l’America centrale, con labbra chiare e cresta più marcata. Tapirus pinchaque (tapiro andino) è più piccolo e lanoso, adattato al freddo delle Ande umide. Tapirus indicus (tapiro malese) mostra il famoso mantello bicolore, con fascia chiara sul dorso.

Dove vivono i tapiri oggi?

Le specie americane frequentano rive di fiumi, paludi e foreste con vegetazione fitta. Preferiscono aree con acqua, copertura e piante fruttifere. In questi ambienti, soprattutto nelle foreste pluviali, lasciano sentieri ben visibili. Il tapiro malese abita foreste tropicali dense della Penisola Malese, Sumatra e parti del Borneo.

Perché i tapiri sono fondamentali per gli ecosistemi?

I tapiri non sono solo curiosi: sostengono la salute della foresta. Mangiano frutti e foglie e, muovendosi lentamente, rimescolano semi e aprono varchi tra la vegetazione.

I tapiri disperdono molti semi di grandi dimensioni e possono trasportarli a lunghe distanze.

Biotropica — Frugivory and seed dispersal by tapirs, 2013. Tradotto dall'inglese.
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Tapirs disperse many large seeds and can transport them over long distances.

La loro funzione principale è la dispersione dei semi. Dopo aver ingerito molti frutti, defecano semi intatti lungo i sentieri, spesso a chilometri dalla pianta madre. Il Tapir Specialist Group dell’IUCN documenta progetti sul campo che descrivono questo ruolo e le sue ricadute sulla rigenerazione.

Un modo semplice per immaginarli è pensarli come giardinieri della foresta. Dove passano, le piante che richiedono grandi animali per spostare i semi trovano nuove radure, luce e spazio. Senza questi spostamenti, alcune specie legnose perderebbero terreno, riducendo cibo e riparo per altri animali.

Fatti chiave sui tapiri

  • Quattro specie riconosciute: Tapirus bairdii, pinchaque, terrestris, indicus.
  • Specie con mantello bicolore: Tapirus indicus.
  • Grandi disperdenti di semi nelle foreste tropicali.
  • Principali minacce: deforestazione, caccia, strade.
  • Status IUCN: EN per bairdii, pinchaque e indicus; VU per terrestris.
  • CITES: tutte le specie in Appendici I/II; commercio internazionale severamente regolato.

Quali minacce affrontano e come ridurle?

Le pressioni crescono quasi ovunque vivano. La perdita di habitat, le strade e la caccia selettiva spezzano popolazioni già lente a riprodursi.

Secondo la Lista Rossa IUCN, oggi Tapirus bairdii, T. pinchaque e T. indicus sono Endangered (EN), mentre T. terrestris è Vulnerable (VU). Queste sono specie minacciate, con popolazioni frammentate e in calo costante. Le classificazioni vengono aggiornate periodicamente in base a dati di campo.

A livello di commercio, tutte le specie di tapiro sono inserite nelle Appendici CITES, che limitano o vietano scambi internazionali di parti o esemplari. Le regole variano: T. bairdii, T. indicus e T. pinchaque sono in Appendice I; T. terrestris in Appendice II.

  • Deforestazione e conversione del suolo: quando la foresta diventa pascolo o piantagione, i tapiri perdono cibo e riparo. Ripristinare corridoi e riforestare sponde fluviali riduce l’isolamento.
  • Caccia illegale e conflitti: la carne selvatica attira bracconieri, e i danni alle colture generano tensioni. Rafforzare la legge e la sorveglianza comunitaria abbassa la pressione.
  • Strade e collisioni: infrastrutture senza passaggi sicuri aumentano gli incidenti. Attraversamenti faunistici, recinzioni guida e limiti di velocità mirati salvano animali e persone.
  • Incendi e siccità: calore estremo e pratiche di bruciato riducono le risorse. Prevenzione, mosaici anti‑fuoco e acqua permanente aiutano la resilienza.
  • Cani domestici e malattie: i cani non sorvegliati inseguono i tapiri e possono trasmettere patologie. Programmi di sterilizzazione e vaccinazioni canine diminuiscono il rischio.
  • Inquinamento delle acque: pesticidi e sedimenti danneggiano piante acquatiche usate come cibo. Filtri verdi e fasce tampone lungo i corsi d’acqua mitigano l’impatto.
  • Frammentazione genetica: piccoli nuclei isolati perdono variabilità. Collegare aree protette con corridoi riduce la consanguineità e migliora la sopravvivenza a lungo termine.
  • Informazione e cultura: miti e scarsa conoscenza generano paura. Investire in conoscenza locale e programmi educativi crea alleati duraturi.

Come contribuire alla loro conservazione nella vita quotidiana

Anche a migliaia di chilometri, le scelte quotidiane aiutano i tapiri. Piccoli gesti, ripetuti nel tempo, migliorano foreste, fiumi e comunità che condividono lo stesso territorio con questi animali.

Quando acquisti carta, legno o prodotti a base di olio di palma, cerca prodotti senza deforestazione e preferisci certificazioni FSC o RSPO. Scegli fornitori trasparenti che tracciano filiere e impatti, e riduci gli sprechi domestici.

  • Sostieni organizzazioni affidabili: seleziona progetti che mostrano risultati, budget e partner locali. Chiedi report e indicatori chiari.
  • Pratica ecoturismo responsabile: guide locali formate, gruppi piccoli, distanze di sicurezza e zero disturbo. Lascia l’habitat meglio di come lo hai trovato.
  • Partecipa a progetti di citizen science (iniziative in cui i cittadini raccolgono dati): segnalazioni di tracce o fototrappole aiutano monitoraggi a basso costo.
  • Riduci l’impronta domestica: risparmia acqua ed energia, limita la plastica monouso e il cibo sprecato. Le foreste ne beneficiano indirettamente.
  • Scrivi ai decisori: chiedi piani anti‑deforestazione, corridoi ecologici e controlli sulla caccia. Le istituzioni reagiscono a richieste pubbliche costanti.
  • Supporta la ricerca: adotta fototrappole o borse di studio per studenti locali. Piccoli finanziamenti sbloccano dati preziosi.

Un impegno regolare, come cambiare fornitore di carta o preferire prodotti certificati, vale più di gesti sporadici. Condividere informazioni accurate aiuta amici e colleghi a fare scelte simili.

Cosa dicono le ricerche recenti sui tapiri?

La tassonomia è in movimento. Nel 2013 è stato proposto Tapirus kabomani, ma oggi è una specie controversa e molti autori non la considerano separata in modo definitivo.

La validità di Tapirus kabomani rimane controversa e non è attualmente riconosciuta come specie distinta.

IUCN SSC Tapir Specialist Group — Species taxonomy note, 2020. Tradotto dall'inglese.
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The validity of Tapirus kabomani remains controversial and is not currently recognized as a distinct species.

La ricerca usa genetica, fototrappole e telemetria GPS per chiarire movimenti e confini di popolazione. In alcuni paesaggi frammentati, gli individui percorrono decine di chilometri per cercare frutti e acqua; i dati aiutano a disegnare corridoi e attraversamenti.

Più dati portano a decisioni migliori, come dove collocare passaggi faunistici o quali aree connettere per prime. La collaborazione tra scienziati e comunità accelera soluzioni efficaci e sostenibili.

Domande frequenti sui tapiri

Quante specie di tapiri esistono oggi?

Sono riconosciute quattro specie: Tapirus bairdii, Tapirus pinchaque, Tapirus terrestris e Tapirus indicus. La proposta Tapirus kabomani è ancora discussa e non è universalmente accettata come specie distinta.

I tapiri sono pericolosi per l’uomo?

Sono animali timidi e tendono a fuggire. Possono difendersi se spaventati o con piccoli al seguito. Mantieni distanza, non dar loro cibo e osserva in silenzio ai margini del sentiero.

Perché hanno una piccola proboscide?

La proboscide è un muso allungato e flessibile che aiuta a raccogliere foglie e frutti e a respirare quando nuotano. Funziona come una “mano” delicata per afferrare il cibo.

Come distinguo T. indicus da T. terrestris?

T. indicus (Asia) ha mantello bicolore con grande sella chiara. T. terrestris (Sudamerica) è scuro e uniforme, con cresta dorsale. Anche la distribuzione geografica è diversa e aiuta l’identificazione.

Cosa fare se incontro un tapiro in natura?

Rimani a distanza, stai calmo e non bloccare la via di fuga. Evita luci forti e rumori. Se guidi, rallenta e lascia spazio; gli animali possono attraversare imprevedibilmente.

Punti chiave sulla tutela dei tapiri

  • Esistono quattro specie di tapiro; la proposta “kabomani” resta controversa.
  • I tapiri sono grandi disperdenti di semi e mantengono la diversità delle foreste.
  • Le minacce principali sono deforestazione, caccia e frammentazione dovuta a strade.
  • Stato di rischio IUCN elevato per tre specie; la CITES regola il commercio.
  • Scelte quotidiane e sostegno a progetti credibili aiutano davvero la conservazione.

I tapiri tengono in equilibrio le foreste tropicali, ma affrontano sfide crescenti. Conoscere le specie, sostenere corridoi e adottare consumi responsabili crea un ponte tra scienza e azione. Anche piccoli cambiamenti di abitudine, se condivisi, producono risultati misurabili sul campo.

Il passo successivo è semplice: informarsi, scegliere bene e parlare con altre persone. La somma di scelte individuali e politiche pubbliche può accelerare la protezione degli habitat e dare ai tapiri lo spazio di cui hanno bisogno.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
  1. The IUCN Red List of Threatened Species — search: Tapirus
    Database ufficiale IUCN Red List con le schede di valutazione (categoria di rischio, trend, motivazioni e riferimenti) per le specie del genere Tapirus (Baird’s, lowland, mountain, Malayan ecc.).
    iucnredlist.org
  2. Regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio — Testo in lingua italiana (Allegati)
    Testo ufficiale UE che attua la Convenzione CITES nell'Unione; gli Allegati/Annessi elencano le specie e le famiglie soggette a restrizioni commerciali, incluse le voci relative a Tapiridae e a specie di Tapirus. (Versione italiana su EUR‑Lex).
    eur-lex.europa.eu
  3. Frugivory and Seed Dispersal by the Lowland Tapir Tapirus terrestris in the Peruvian Amazon — Biotropica (Tobler et al.)
    Articolo scientifico pubblicato su Biotropica: analisi di 135 campioni di feci di tapiro nel Perù amazzonico, identificazione di oltre 120 specie di semi, valutazione di diversità, dimensioni dei semi e ruolo ecologico dei tapiri come disperdenti di semi.
    onlinelibrary.wiley.com
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